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DA CAMPO DELL’ABATE A PIAZZA MAGGIORE

L’area più importante della città.

DA CAMPO DELL’ABATE A PIAZZA MAGGIORE

Ad est dell’antico Foro di Livio, oltre il limite di un ramo fluviale che oggi non esiste più, sorse il primo impianto della futura abbazia di San Mercuriale.

. E mentre la riva sinistra del corso d’acqua si trasformava nella corte del palazzo comunale, quella di destra, proprio di fronte al sagrato, diventava il “Campo dell’Abate”. Sarà poi piazza Grande, Maggiore e quindi Vittorio Emanuele: la nostra moderna piazza Saffi.

Nonostante fosse ubicato oltre i limiti del foro romano, l’importanza di quell’appezzamento crebbe di pari passo con la fama della chiesa. A “farne le spese” furono la Cattedrale e il suo “campo”, il campo di Santa Croce, che videro gradualmente trasferire degli interessi civici e religiosi dall’attuale piazza Del Duomo all’attuale piazza Aurelio Saffi.

Un’ampia parte del Campo dell’Abate era diventata da tempo una comoda sede del mercato. Per questo e per altri motivi economici sorse tra il Comune e l’Abbazia una controversia che verrà risolta, grazie all’intervento di mediatori della Chiesa, nell’anno 1212. L’accordo prevedeva l’uso pubblico del campo per un secolo in cambio di una fornitura annuale di cera pari ad una libbra e altri “servizi”. Il contratto, che aveva l’opzione del rinnovo, doveva essere onorato nel marzo di ogni anno. La vecchia riva del fiume estromesso, anche se non nell’aspetto e nelle dimensioni attuali, divenne definitivamente area pubblica.

Il contratto ci descrive com’era in quel momento la nostra piazza: Nel nome del Signore. Nell’anno dalla sua incarnazione milleduecentododici, il giorno ventidue del mese di dicembre, quindicesima indizione, nel palazzo del comune di Forlì [...] viene concesso al Comune il Campo comunemente detto dell’Abate, sul quale per antica e duratura abitudine si tiene il mercato, con le vie d’ingresso e di uscita e tutte le sue pertinenze, posto in Forlì, delimitato nel primo lato dalla strada maestra, nel secondo dal fiume, nel terzo dalle macellerie e dalla fila di case che va verso il monastero, nel quarto dalla fila di case che va verso la predetta strada maestra, al fine di averne il possesso, la tutela e la proprietà e garantirne la difesa ed ogni miglioramento, per cento anni [...].Il Campo dell’Abate divenne così l’area più importante della città.

 

Per conoscere meglio la storia di piazza Aurelio Saffi vai su forlipedia.it (www.forlipedia.it/campo-dellabate-piazza-maggiore-piazza-grande-piazza-saffi)


Marino Mambelli

lunedì 22 febbraio 2021