Rugby Forlì
La festa dell’anima
Raccontare un evento prima ancora che avvenga. È la perla che ci ha regalato il presidente Paolo Satanassi con la sua storia. Legata indissolubilmente al mondo della palla ovale.
L’intervista è antecedente all’evento che si è tenuto sabato 15 giugno in quel di Villa Selva, con l’inaugurazione del nuovo impianto sportivo del Rugby Forlì 1979 e relativa club house. Ne è uscito un racconto, pieno di quell’umanità sempre più assente dalla nostra quotidianità. Con annesso invito anche alla persona del sottoscritto.
“Caspita ci mancherebbe! Dovevo invitarti. Ero tenuto a farlo. Dal 2019 non facevamo più nulla, senza andare oltre quella che era una spaghettata tra amici. Questa per noi era un’occasione davvero importante. Nel telefono ho più di 700 contatti e ho chiamato tutti, chiunque abbia fatto qualcosa per la nostra società. Creare l’occasione per scambiare una parola con chi sarà presente, andando oltre i confini del campo da rugby. Dai, ci voleva.”
Soprattutto, per inaugurare una vera “casa” del rugby a Forlì
“Hai ragione. Il nuovo impianto ha delle potenzialità importanti. Sarà davvero una bella vetrina per noi”.
Senza dimenticare le vostre origini…
“Non so quanti ricordino la rete elettrosaldata attaccata al pulmino della squadra, usata come frangizolle per rendere “agibile” il campo del Monti all’Edera…cosa non abbiamo fatto per giocare”.
Quindi, Villa Selva sarà ufficialmente casa vostra
“A tutti gli effetti sì. Cercando di portare avanti i valori del nostro sport, nella maniera più coinvolgente possibile. Una volta al mese viene un docente da Parma a spiegare ai genitori dei nostri iscritti cosa stiamo facendo qui. Lo spirito oltre il campo e viceversa.”
Com’è successo coi Saviors di Cesena
“Loro, come i ragazzi di Reggio Emilia. Un anno fa hanno preso la pala e sono partiti. Sono venuti a darci una mano, senza che glielo chiedesse nessuno. Sabato li premieremo”.
Una coppa, che solo il rugby può dare. Per arrivare fuori dal campo.
E oltre.
Emiliano Tozzi
lunedì 17 giugno 2024