Forlì FC
Sotto la guida di Mr. Miramari
La stagione del nuovo tecnico del Forlì Calcio, Alessandro Miramari, bolognese classe 1970, non poteva iniziare meglio. Chiamato a risollevare le sorti dei biancorossi, Miramari ha guidato la squadra a un inizio brillante, con il Forlì FC subito in lotta per le prime posizioni della classifica.
Mister come sta vivendo l'esperienza a Forlì?
“Mi piace molto la città. Viviamo qui con tutto lo staff e ci troviamo bene. Abbiamo a disposizione tutto quello di cui abbiamo bisogno e, in più, Forlì è una città universitaria con molti servizi; quindi, è anche un posto in cui si potrebbe pensare di vivere a lungo termine. La tifoseria è calorosa, anche se negli ultimi anni i risultati non hanno sempre appassionato il pubblico. Speriamo di cambiare questa situazione, soprattutto ora che siamo nelle prime posizioni in classifica. Vogliamo divertire i tifosi e attirarne di nuovi”.
Tra i grandi allenatori del passato e del presente, a chi ti ispiri maggiormente?
“Il calcio odierno ha subito trasformazioni significative rispetto al passato. Dopo l'avvento di Pep Guardiola, il gioco è diventato più moderno e lui è sicuramente un punto di riferimento per molti allenatori. Ma lo stesso vale anche per tecnici come De Zerbi o Arteta dell'Arsenal, che portano avanti un calcio innovativo e dinamico. Anche Jurgen Klopp, con il suo gioco più verticale e aggressivo, rappresenta un'evoluzione del calcio attuale. Quello che accomuna tutti questi allenatori è che condividono idee forti e chiare, che si riflettono in modo evidente sul campo”.
Che tipo di preparazione sta seguendo la squadra, considerando anche la tua esperienza nel calcio a 5?
“Lavoriamo, settimana per settimana, e i carichi sono gestiti in base alla partita che dobbiamo affrontare. Nei miei allenamenti, tutto si svolge con il pallone: non facciamo mai esercizi senza la palla. Questo è il mio approccio, anche considerando la mia esperienza nel calcio a 5”.
Come definiresti la tua filosofia di gioco?
“La mia idea di gioco si basa sul possesso palla e sul controllo del ritmo, cercando sempre di imporre il nostro gioco all’avversario. Mi piace un calcio propositivo, dove la squadra è sempre attiva e cerca di costruire dal basso, mantenendo la palla il più possibile. Voglio che i giocatori siano coinvolti e partecipi”.
Ti aspettavi di partire con risultati così positivi?
“No, non mi aspettavo davvero di partire così bene. Avevo previsto risultati positivi, ma in realtà abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato e quindi dobbiamo accettare il verdetto del campo. Devo dire che, nel complesso, abbiamo fatto un buon inizio; anche nelle partite che non abbiamo vinto, credo avremmo meritato di ottenere il risultato pieno”
Foto Sara Callegari- Studio Frasca
Emanuele Bandini
lunedì 11 novembre 2024