Fabio Grandi
Crederci sempre
I casi della vita. In un momento d’oro della ginnastica artistica italiana a livello internazionale (basti pensare alle recenti Olimpiadi di Parigi) Forlì vive un momento di autentica sofferenza sportiva.
Immaginare che la città in grado di dare i natali alle sorelle Cicognani (Miranda sarà poi anche giudice internazionale. Uno dei 10 a Montreal ’76 della Comaneci era suo) a Maurizio Montesi (olimpionico sempre a Montreal), Iano Ravaioli, Littorio Sampieri, sotto la guida di Marcello Fiumana, fino a Roberto Marzocchi, presente in Nazionale non più tardi del 2022. Senza dimenticare la ritmica e la iridata Milena Baldassarri, atleta militante nella società Gymnica ’96, anch’essa a Parigi qualche mese fa. “Edera” e “Forti e Liberi” sono la storia della ginnastica artistica forlivese, con quest’ultima che dal 1898 continua a credere nei medesimi valori di formazione umana e sportiva per voce dell’attuale presidente Fabio Grandi, figlio dell’ex ginnasta e indimenticato dirigente sportivo internazionale Bruno Grandi.
“In generale, la ginnastica italiana gode di un ottimo momento di salute. Purtroppo Forlì è in un momento di difficoltà dopo gli eventi alluvionali dello scorso anno, ma non per questo mi creda è venuto meno il nostro entusiasmo. Bisogna ricominciare un percorso formativo, nella speranza di avere un domani qualche atleta di vertice.”
Un lavoro lunghissimo, almeno due quadrienni olimpici oserei dire.
“Negli sport cosiddetti “minori”, non possiamo certamente disporre della medesima base di altre discipline, per cui le possibilità di avere un atleta che possa emergere a livello nazionale se non internazionale, è certamente più difficile. Ma se poi qualche elemento arriva al termine di questo percorso formativo che la nostra disciplina richiede, certamente avremo un elemento di sicuro livello.”
Una premessa decisamente importante.
“Oggi le “distrazioni” sono davvero tante. La volontà personale rimane quella discriminante capace di fare la differenza.”
“Com’è cambiato l’approccio dei giovani, in una disciplina sportiva così rigorosa come la vostra?”
“È un aspetto davvero complicato. Servono genitori che siano davvero in sintonia con la ginnastica, facendo leva su quegli elementi educativi così distanti da ciò che ci circondano nella nostra quotidianità. Serve un diverso approccio e una differente metodologia di allenamento, in cui i ragazzi percepiscano l’importanza dell’aggregazione al di là dell’isolamento da smartphone. Nel nostro piccolo ci stiamo provando, partendo dal gioco per arrivare a quei valori che nella vita fanno un’enorme differenza sul piano etico,oltre che su quello sportivo.”
Crederci sempre. Senza mollare mai.
Foto Fornita dalla Società
Emiliano Tozzi
lunedì 11 novembre 2024