UNIVERSIADI, COSA SI, COSA (SOPRATTUTTO) NO
Le Universiadi di Torino 2025 si sono chiuse, e come da prassi è tempo di bilanci, al fine di valutare cosa, anche in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano – Cortina del prossimo anno, possa essere migliorabile o reso più efficace; non sono mancati, come ovvio, sia aspetti positivi che negativi, inutile ed ipocrita sostenere che tutto sia stato perfetto, necessario evitare che la piaggeria vada a nascondere gli aspetti più carenti.
Una voce, quella del sottoscritto, fuori dal coro, soprattutto per quanto relativo agli aspetti di chi ha cercato di operare per rendere conto degli aspetti più salienti di quanto avveniva a chi non poteva essere presente.
Tra le voci positive sicuramente gli eventi, con gare che hanno entusiasmato ed attirato un folto pubblico, così come la cerimonia di apertura, sobria ma coinvolgente ed equilibrata; da lodare altresì il lavoro svolto dai volontari, la loro disponibilità, la loro professionalità, la loro dedizione ed il loro impegno in tutte le sedi nelle quali sono stati impegnati.
Anche le modalità di accoglienza sono state adeguate, così come la gestione dei flussi delle persone, gestito con semplicità ma con il corretto pragmatismo, mentre forse l’aspetto “pubblicitario” dell’evento avrebbe potuto essere più rafforzato sul territorio.
Da “addetto ai lavori”, purtroppo, rilevate alcune criticità non accettabili da un evento di questa portata, ed in prima istanza da citare le navette per il trasporto dei media. Cito solo un esempio personale, ma tale situazione è stata condivisa anche da altri colleghi; la navetta per la quale mi ero registrato e che avrebbe dovuto condurmi a Pragelato non ha svolto il suo passaggio, con il risultato che non ho potuto seguire la prova del biathlon che avevo programmato di attendere, ciò impattando sulla mia programmazione operativa.
Stupore e perplessità ha poi suscitato la mail nella quale si annunciava che, per il pattinaggio di figura, uno degli eventi top, stante l’elevato numero di richieste, l’accesso a bordo pista per i fotografi sarebbe stato attribuito per sorteggio (il limite era di 15 posti, di cui 3 riservati ad agenzie fotografiche “importanti”, e pertanto non coinvolte nella lotteria); solo il fatto che non si sia giunti al numero limite ha consentito ai fotografi interessati presenti di poter operare, ma rimane come diversamente si sarebbe trattato di questione tutt’altro che irrilevante.
Posto come non è chiaro quale sia il criterio che statuisca “l’importanza” di un fotografo rispetto ad un altro, a maggior ragione considerando come le agenzie fotografiche non diano alcun contributo mediatico, noto il numero dei fotografi accreditati era doveroso garantire, a prescindere, a tutti le opportune opportunità operative (come spiegare ad un estero venuto apposta che era colpa della dea bendata se non poteva operare?).
Altro punto carente riguarda la scelta delle postazioni fotografiche dedicate, non sempre adeguate, lontane dai soggetti ed in posizioni tipo “3^ anello dello stadio di S.Siro” (Palatazzoli); altrettanto poco chiaro poi il divieto di accedere alle tribune per il pubblico (spesso fotograficamente più favorevoli) anche se vuote…
In ultimo, un appunto al comportamento di taluni addetti del servizio di sicurezza, dai quali si sono ricevute indicazioni improvvisate e contradditorie in merito alle modalità con le quali muoversi ed operare; dal classico “lo dice Tizio”, tanto per “coprirsi le spalle” citando qualcuno più autorevole, il top si è raggiunto al Palatazzoli quando un responsabile (o sedicente tale, peraltro senza tesserino identificativo) ha contraddetto (ovviamente in modo più sfavorevole) quanto già indicato da un collega, assumendo un atteggiamento arrogante verso chi chiedeva dovute spiegazioni con un “decido io!” assolutamente inaccettabile ed inqualificabile!
L’augurio è che, in funzione dell’evento del prossimo anno, una finestra alla quale necessario presentarsi con i migliori requisiti e con un biglietto da visita adeguato, si sappia porre rimedio a quegli aspetti che non sono risultati soddisfacenti, e si sappia preventivamente operare al fine di rendere l’organizzazione impeccabile non solo per atleti e pubblico ma anche per chi per mestiere fa, e scusate se è poco, informazione.
Foto di Marco Ferrero
Marco Ferrero
giovedì 23 gennaio 2025