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Ducati Mind Games

Un Mondiale riaperto

Ducati Mind Games

Come avrebbe detto Benjamin Franklin, guardandovi col suo bel faccione pienotto da una banconota da 100 dollari: “A questo mondo non vi è nulla di certo, tranne la morte e le tasse”. E fino a domenica pareva poter essere così anche in MotoGp, alla voce “Capitan America Marc Marquez”. Cinque vittorie su cinque da inizio stagione, sette volte vincitore ad Austin, tra Sprint Race e Gp la domenica. Insomma, un “bel fischiare” da perfetto cow boy texano.

Il prossimo manzo da marchiare? Of course, il neocompagno di squadra nonché due volte campione del mondo, Pecco Bagnaia. E dopo sabato era marcatura certa. Marquez domava la sua Desmo imbizzarrita, nonostante un doppio sorpasso compiuto dal fratello Alex e dallo stesso Bagnaia, uno a destra, l’altro a sinistra. Niente. Nonostante un primo giro da paura di Pecco e un possibile highside di Marquez con esiti potenzialmente altrettanto nefasti e funesti.

Niente.

Tutti d’accordo.

Chi l’ammazza lui, il “Cabroncito”?

In sé, la mente degli appassionati non aveva paventato altre possibili alternative all’attuale stradominio del pilota di Cervera. Solo attesa per un esito scontato. Salvo gli Dei del cielo, che decidono diversamente e vogliono mettere alla prova la sua mente d’ imperterrito esecutore veloce. Ciò che nel breve volgere di mezz’ora avviene prima dello start domenicale. Pioggia. Che si fa in questi casi? Solito. Si aspetta. Come fosse la mossa al via del Palio di Siena, da cavallo di rincorsa. Tre minuti al semaforo e all’improvviso come un Bolt qualunque, decidi di diventare un centometrista nato. Molli lì la moto e corri al box a prendere quella da asciutto, nel tentativo di spiazzare la concorrenza. In primis lo stesso Bagnaia. Niente. Non abbocca nessuno. “Start delayed” e un giro in meno. Tutti su slick al “Marquez Rodeo”, e per nove tornate sembra proprio così. Più di due secondi su Pecco, il fratello Alex come solita e perfetta damigella d’onore, sulla GP 24. Tutto perfetto, tranne un’entrata assassina in curva 3 che fa slittare la traiettoria di qualche metro. Oltre al dovuto. Desmo imbizzarrita? Non proprio. Accenno di ribellione da sopprimere su una traiettoria a tutto cordolo.

“Sursum corda”, dicevano gli antichi. “Sursum cordola”, deve aver pensato il Cabroncito, passandoci sopra quando ancora la pioggia non aveva deciso di lasciarlo asciutto. Si può domare un cordolo umido? No che non si può. Primo perché non ve n’è assolutamente bisogno e secondo, perché l’oggetto in sé non pone alcuna condizione dinamica per essere sottoposto a tale trattamento. Non fa altro che attendere, come un’infida trappola della mente. Meno strada e più recupero. Senza alcuna preventiva valutazione sul possibile grip inerente all’oggetto posto in questione. Tardi alla curva precedente, recupero alla successiva. Claro que sì, ma anche no, con relativo scivolone di qualche centinaio di metri e la pedana destra a schifio. Necessario e inevitabile buen retiro tra le braccia accoglienti di Dall’Igna e Tardozzi. Che abbia vinto la Ducati sbagliata? L’unico a non esserne convinto è proprio Bagnaia. Vai a sapere chi stia con chi nel team...

“Sei troppo signore…”

Con buona pace di chi lasci ogni possibile interpretazione alla libera comunicazione, mentre in vetta con sei secondi posti consecutivi, per un punto è andato il Marquez sbagliato. Anche questo, la mente non aveva considerato.

Ma il cuore vede ciò che lei non desidera, alla base della medesima regola aurea che da sempre, come sempre, accompagna il motorsport. Vince chi meno sbaglia. Sul rasoio del rischio e del limite, esecuzione di un equilibrio costante tra le sue molteplici variabili. Forse Bagnaia ha saputo far tesoro del suo recente passato d’innato “scivolatore”, capace di costargli il terzo titolo, come Marquez (con ogni probabilità) ha voluto a ogni costo ammazzare il campionato sul nascere, dopo anni di dolore fisico e vacche magre.

Mind games.

“Ducati Mind games” ragazzi.

La spiegazione è tutta qui.

 


Emiliano Tozzi

venerdì 4 aprile 2025

ARGOMENTI:     motogp vetrina