Gio Ponti fu uno dei massimi divulgatori del Made in Italy già a partire dagli anni Venti, quando divenne direttore artistico della Richard Ginori dando il via a un rinnovamento della produzione. Alla figura di architetto, designer e intellettuale, che fu un riferimento per la costituzione di un “stile” italiano delle arti decorative, è dedicata la mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, via Baccarini 19 (17 marzo - 13 ottobre 2024) “Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967”, a cura di Stefania Cretella. Oltre alla Richard Ginori, durante la sua lunga carriera Ponti entra in contatto con diverse realtà ceramiche italiane. Le sue conoscenze lo vedono al centro del dibattitto culturale italiano e della definizione del razionalismo italiano. Collabora con i critici Ugo Ojetti, Edoardo Persico, lavora insieme a Luigi Fontana e a Giovanni Gariboldi, suo successore alla Richard Ginori. Ponti fu, inoltre, uno dei protagonisti delle Biennali di Monza, presentando nelle sale della villa Reale le novità da lui introdotte nel repertorio della Richard-Ginori e i risultati delle sperimentazioni condivise con gli altri architetti del côté milanese coinvolti nelle esperienze del Labirinto e della Domus Nova per i grandi magazzini La Rinascente a Milano. I rapporti con il mondo delle esposizioni furono una costante della sua carriera partecipando attivamente con i suoi progetti e come membro dei comitati organizzatori. Documenta il ricco e vario percorso il film “Amare Gio Ponti”, per la regia di Francesca Molteni, prodotto da Muse Factory of Projects in collaborazione con Gio Ponti Archives, promosso da Molteni&C. Il catalogo è a cura di Claudia Casali e Stefania Cretella – Dario Cimorelli Editore. Apertura: fino al 31 marzo dal martedì al venerdì ore 10.00 - 14.00; sabato e domenica e festivi ore 10.00 - 18.00. Dal 1° aprile dal martedì alla domenica e festivi, ore 10.00 - 19.00 (chiuso i lunedì non festivi, 1 maggio, 15 agosto).