L'agricoltura ai tempi della pandemia
Intervista a La Commerciale Agricola
Si dice che la pandemia non abbia influito molto sull’agricoltura, un settore dove le attività non si son mai fermate, al contrario di tante altre che ad oggi sono ancora chiuse o limitate. E’ veramente così? Ne parliamo con lo staff de La Commerciale Agricola che da oltre 45 anni commercializza macchine agricole ed è officina riparazioni, quindi sempre a contatto con agricoltori.
- Fin dal primo lockdown, la vostra azienda è sempre rimasta aperta per garantire un servizio essenziale. Vi siete organizzati in maniera alternativa per soddisfare i clienti oppure non è cambiato nulla?
Il nostro è un lavoro che necessita del contatto con il cliente e con i macchinari, perciò organizzare le attività dell’azienda in un modo alternativo a quello che conosciamo è stato quasi impossibile. Ovviamente abbiamo immediatamente fornito ai nostri dipendenti tutti i dispositivo medico-sanitari necessari per la protezione individuale, come mascherine, visiere protettive e apparecchi per la misurazione della temperatura, abbiamo organizzato le attività di magazzino e officina in turni - così da garantire le distanze di sicurezza a tutto il personale - e infine abbiamo chiesto a chi svolge mansioni amministrative e commerciali di lavorare in via telematica. Non è stato facile, ma adesso, sempre con le dovute precauzioni, siamo tornati tutti a lavorare in azienda in totale sicurezza.
- Quale è stata la reazione dei vostri clienti a questo secondo lockdown e alle tante limitazioni di spostamenti causati da “zona arancione o rossa”?
Il nostro settore è stato fortunatamente uno dei meno colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia e anche noi dobbiamo ammettere di non aver visto particolari variazioni sulle scelte o le abitudini dei nostri clienti. I servizi che offriamo - in particolare per ciò che riguarda la parte del magazzino ricambi e dell’Officina Billi, che proprio in questi giorni compie 50 anni di attività - sono essenziali per il lavoro che svolgono i nostri clienti, perciò le limitazioni hanno influito poco sul nostro rapporto con essi.
- Cosa chiedono ora i vostri clienti di diverso da prima della pandemia ?
Come dicevamo, non abbiamo notato particolari variazioni nelle richieste dei nostri clienti. Ovviamente pretendono rispetto per le misure di sicurezza, ma per noi non è certo un plus, piuttosto qualcosa che ci n sentiamo in dovere di garantire a chiunque si affidi a noi.
- Pensate a nuovi servizi da offrire in futuro ?
Il nostro obiettivo è fornire ai clienti sempre più mezzi per raggiungerci anche online, per diminuire gli spostamenti e la presenza fisica in azienda e di conseguenza anche il rischio di contagio. In quest’ottica stiamo lavorando alla creazione di un negozio e-commerce sul nostro sito. Ci piacerebbe inoltre dare ai clienti la possibilità di avvalersi di consulenze tecniche online, un’impresa non esattamente semplice, visto che, come dicevamo sopra, nel nostro lavoro il contatto con i macchinari è a dir poco fondamentale.
- Secondo voi l’agricoltura ha subito dei cambiamenti a causa del Covid -19 o è tutto rimasto uguale a prima?
L’agricoltura è uno dei pochi settori che non ha risentito della crisi dovuta alla pandemia, ma questo non vuol dire che sia rimasto tutto fermo. Ad esempio, negli ultimi anni abbiamo visto una repentina diminuzione dell’età di chi decide di fare impresa nel campo dell’agricoltura e questo è dovuto in parte agli incentivi statali rivolti ai giovani e in parte al fatto che quest’ultimi, respinti da altri settori ora in crisi, vedano nell’agricoltura un nuovo modo per bfare innovazione. Come Commerciale Agricola siamo felici di lavorare con tanti giovani imprenditori che hanno visto in questo campo nuove potenzialità di fare impresa.
- La globalizzazione è un problema che affligge oggi l’agricoltura perché contribuisce ad abbassare prezzi ed introduce nel mercato prodotti esteri di minore qualità rispetto a quelli italiani. Di questo ne stanno risentendo anche molti agricoltori locali che han sempre puntato su colture d’eccellenza ma spesso non vengono ripagati per gli sforzi compiuti. Secondo voi, la pandemia è riuscita almeno a far comprendere di più alle persone quanto sia importante l’agricoltura del nostro territorio?
Sono molte le associazioni di agricoltori nate nel periodo della prima quarantena per portare prodotti freschi e appena raccolti direttamente nelle case di chi lo richiedesse. Un bel modo per tutelare e far conoscere il prodotto locale e allo stesso tempo prevenire spostamenti non necessari. Speriamo che queste iniziative si moltiplichino sul territorio nazionale e che i nostri prodotti locali vengano valorizzati sempre di più dai consumatori finali e tutelati da chi ha la responsabilità di farlo.
- Ci sono dei suggerimenti che vorreste dare ai politici per uscire il prima possibile da questa emergenza sanitaria ed economica?
Non è facile rispondere a una domanda come questa, ma la nostra speranza è che i nostri rappresentanti siano sempre in grado di tutelare le realtà locali, in particolare nell’ottica di tutelare chi ogni giorno contribuisce attivamente al tessuto imprenditoriale nel nostro Paese, ovvero i lavoratori. Noi - nel nostro piccolo - lo facciamo tutti i giorni.
Redazione Diogene
venerdì 12 febbraio 2021