Autoproduzione di oleoliti
Olio e piante per ottenere preziosi preparati
Questa volta voglio illustrarvi un semplice procedimento per estrarre le proprietà benefiche, in particolare i principi liposolubili, dalle piante. Si tratta semplicemente della macerazione di fiori, foglie, bacche o radici in olio. Il risultato di questa estrazione prende il nome di oleolito. E' un metodo antico e semplice e tutti possono essere in grado di realizzarlo.
L'olio che si usa comunemente per ottenere l'oleolito è quello extra vergine di oliva, meglio se di buona qualità.
Si possono utilizzare sia piante secche che fresche, quelle fresche sono più ricche di principi attivi.
L'ideale è raccoglierle, pulirle se necessario, sminuzzarle e metterle subito in un vaso di vetro. Si pigiano per bene fino a riempire il vaso per un massimo dei ¾ perchè è importante lasciare un po' di spazio a disposizione.
In caso di piante fresche è necessario aggiungere una manciata di sale grosso oppure una spruzzata di alcol etilico puro per facilitare la fuoriuscita di d'acqua dai tessuti, in modo da evitare che l'olio, con la presenza di acqua, subisca alterazioni e irrancidisca.
Quindi versiamo l'olio fino a coprire completamente le piante e chiudiamo il vaso con una garza o un pezzo di tela legata con lo spago. Questa copertura permette all'acqua contenuta nelle piante di evaporare. La garza la teniamo solo di giorno, per la notte si chiude il vaso ermeticamente con il tappo. Passata una settimana lasceremo il tappo ermetico anche di giorno. Il vaso deve essere avvolto con carta stagnola o anche cartone leggero ed esposto al sole per 30/ 40 giorni. L'olio deve stare al sole ma non alla luce, per questo si avvolge il vaso con un materiale che impedisca alla luce di passare. Fa eccezione l'oleolito di fiori di Iperico, infatti nella prima settimana è bene non coprire completamente il vaso, così l'olio assume un bel colore rosso.
Il vaso va poi agitato ogni giorno per consentire una migliore miscelazione.
Nel caso di radici o bacche si può effettuare, prima della macerazione al sole, una cottura leggera a bagnomaria per 3 – 4 ore. Fare attenzione che l'olio non superi i 60° per evitare di annullare sia le proprietà dell'olio che quelle delle radici. Questo passaggio viene chiamato “digestione”
Trascorsi i 40 giorni l'oleolito deve essere torchiato e filtrato.
Se non avete un torchio si può utilizzare un pezzo di tela recuperata da vecchi canovacci o lenzuola con il quale filtrare e strizzare olio e pianta.
Si lascia poi depositare per 2 giorni e passato questo tempo si filtra nuovamente.
Se si trovano gocce di acqua si devono separare e togliere, rischierebbero di compromettere la conservazione dell'olio.
A questo punto si versa l'olio in boccette scure e si conservano in zone asciutte e fresche.
Gli oleoliti si conservano fino a 2 anni. Si applicano localmente con un piccolo massaggio e vengono assorbiti dalla pelle in pochi minuti.
Alcuni esempi degli oleoiliti che si possono realizzare con le piante
L'oleolito di fiori di Iperico o anche quello di foglie di Aloe Vera è ottimo come dopo sole o per lenire punture di insetti o scottature. Inoltre l'Iperico è indicato anche per dolori muscolari. L'oleolito di bacche di Alloro è utile in caso di dolori reumatici e infezioni dell'apparato respiratorio. I fiori di Calendula in caso di funghi della pelle, micosi, eczema, ferite e screpolature. Capolini di Camomilla: azione calmante e antidolorifica. Fiori di lavanda: ideale per massaggi rilassanti. Bacche di Rosa Canina: rassodante, cicatrizzante, antiosidante, ottimo antiage. Foglie di Rosmarino: tonificante, stimolante della microcircolazione.
La raccolta delle piante
Per prima cosa è importante ricordare che quando raccogliamo le piante non dobbiamo mettere in crisi la specie quindi non bisogna fare piazza pulita ma lasciarne quel tanto che consenti la propagazione affinchè anche l'anno successivo si possa avere un nuovo raccolto.
E' importante anche raccoglierle al momento giusto, quando sono al massimo della fioritura o del tempo balsamico e nella condizione astrale favorevole, sembra infatti, in base a ricerche di diversi studiosi, che l'efficacia
delle piante sia superiore se queste sono raccolte nella giornata e nelle ore
che corrispondono al pianeta che governa la pianta.
Seguendo l'appartenenza delle piante ai pianeti che Lucilla Satanassi e Hubert Bosch descrivono nel loro libro“ Manuale di fiori ed Erbe”, elenco le corrispondenze astrali delle piante che ho sopra indicato per gli oleoliti: Calendula, Camomilla, Rosmarino e Iperico sono governati dal Sole e quindi andranno raccolti di Domenica, la Lavanda da Mercurio si raccoglie il mercoledì. La Rosa Canina è governata da Venere e si raccoglie il venerdì, l'Alloro da Saturno si raccoglie il sabato.
Nella foto i miei oleoliti , ora a macerare:
Nel vaso più grande ci sono le bacche di alloro che ho raccolto l'anno scorso e che ho fatto essicare. Quest'anno proverò con quelle fresche. L'oleolito di alloro lo utilizzerò in gran parte per fare il sapone naturale.
Nel vaso medio l'oleolito di rosmarino e in quello piccolo i fiori di calendula
A cura di Lidia Bendandi
Redazione Diogene
sabato 9 maggio 2015