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Speciale parchi

PARCO BUSCHERINI

Speciale parchi

Eccoci alla nostra seconda escursione nei parchi di Forlì.

Oggi percorriamo i vialetti e le strutture del Parco Buscherini situato fra via Orceoli e via Cervese, ed in prossimità di via Bertini e via Ravegnana, su un'estensione di 96.000 mq di cui 64.000 di verde.

Al parco si accede da via Ravegnana e principalmente da via Orceoli dove, a pochi passi dall'ingresso, si può notare il busto di Otello Buscherini a cui è intitolato il parco.

Otello Buscherini è sicuramente conosciuto da tutti i forlivesi ma forse i più giovani non sanno perfettamente chi fosse, in ogni caso la sua vita merita di essere ricordata.

Lo facciamo attraverso alcune parti di un articolo di Marco Viroli pubblicato su Diogene News nel 2016 in occasione del 40° anniversario dalla morte di Buscherini

“Nato a Forlì il 19 gennaio 1949, meccanico di professione, Otello Buscherini si iscrisse alle prime gare motociclistiche non ancora maggiorenne (per farlo carpì al padre la firma per l’autorizzazione). Esordì partecipando a una gara su un circuito cittadino, quello di Riccione, in un’epoca in cui le competizioni che si svolgevano lungo le strade delle principali località turistiche della Riviera romagnola erano all’ordine del giorno.”

“Otello si impose subito all’attenzione del mondo motoristico. Pluricampione italiano, amava correre ovunque, dalla salita alla pista, con qualsiasi moto. Corse e vinse con la Minarelli (fu anche recordman mondiale con la 50 e la 175 della Casa bolognese), con la Itom, Villa 125 e 250, Honda 125, Derby 125, Malanca 60 e 125, Morbidelli 125, Triumph 750, Yamaha 250 e 350.

Quella del 1967, in particolare, fu per Buscherini una stagione piena di successi, collezionò sette vittorie, numerosi piazzamenti e, su Minarelli 50 e 175, conquistò due mondiali sul quarto di miglio. Nel 1968 e 1969 fu alla guida di una Malanca con la quale, oltre ad ottenere buoni piazzamenti, si aggiudicò due titoli di campione italiano: nel 1968 tra i cadetti e l’anno dopo il Campionato italiano della Montagna.

Nel 1970, in un tremendo incidente durante una gara in Belgio, si fratturò il bacino. Tornò alle competizioni l’anno dopo vincendo il titolo italiano nella classe 125. Nel 1972 vinse tre gare internazionali, fu secondo in Italia per il titolo nazionale e quinto assoluto nel mondo nella classe 50 su Malanca. Il 1973 fu l’anno del trionfo al Gran Premio Riccione che si corse a Misano Adriatico, del secondo posto a quello di Pesaro, alle spalle del grande Angel Nieto, e delle affermazioni nel G. P. di Francia e di Roma, dove arrivò primo nella classe 125. Vinse due Gran Premi iridati a Brno, in Cecoslovacchia, e a Imatra in Finlandia. Fu quinto assoluto, nel mondo, per la 125 e campione d’Italia per la classe 50. Nel 1974 vinse il titolo tricolore 125 e fu terzo nella graduatoria mondiale. Collezionò inoltre una serie di affermazioni di rilievo, nelle varie classi, dalla Francia al Casco d’Oro AGV di Imola, da Misano al circuito olandese di Assen dove si piazzò secondo. Vinse il G. P. di Abbazia in Istria e arrivò secondo, su Malanca 125, nella prima edizione della Coppa del Mugello, che poi gli fu fatale. Nel 1975, passato alla scuderia Diemme di Lugo, corse sulle leggendarie Yamaha giapponesi 250 e 350. Dopo tutta una serie di onorevolissimi piazzamenti internazionali vinse la seconda edizione della Coppa del Mugello, su Yamaha 250. Nel 1976, ritornato alla Malanca, arrivò terzo al Gran Premio d’Austria 125.

A 27 anni, campione italiano e primatista mondiale, padre felice della piccola Solidea avuta dalla moglie Grazia, perse la vita in uno dei circuiti più famosi per i tantissimi appassionati romagnoli di questo sport.
Otello morì al culmine della carriera, quando aveva tutte le carte in regola per vincere il motomondiale.”

“Il 16 maggio 1976, l’intera città di Forlì, la Romagna de “mutor”, il mondo sportivo nazionale ed europeo restarono attoniti e profondamente colpiti quando si diffuse la notizia che Otello Buscherini, giovane campione motociclistico, aveva perso la vita in un terribile incidente mentre stava disputando una gara nella classe 250cc sul circuito del Mugello.

Su quella tragica giornata ha scritto il giornalista Massimo Falcioni: «Ero proprio all’Arrabbiata uno del Mugello quando il 16 maggio 1976 il 27enne pilota forlivese fini tragicamente la sua promettente carriera… L’autodromo del Mugello, spettacolare quanto impegnativo e pericoloso, era stato inaugurato nel 1974 e già due anni dopo fu teatro, davanti a una imponente cornice di pubblico, del Gran Premio delle Nazioni. In una giornata primaverile assolata, dopo aver corso in mattinata una 125 in chiaroscuro (prima di ritirarsi segnò il giro più veloce della corsa, ndr), Buscherini non voleva mancare il colpaccio nella 250 in sella alla competitiva Yamaha bicilindrica. Il forlivese, rimasto ingolfato nel serpentone al via, si riprese subito, agganciandosi al gruppo di testa con “numeri” che accesero la folla sugli spalti. Ma il boato del pubblico si trasformò subito in un cupo silenzio, anticipatore della tragedia: Otello aveva sferrato l’attacco nel punto più insidioso, in piega, all’Arrabbiata uno, per lanciarsi poi verso la salita dell’Arrabbiata due. Il bolide ebbe uno scarto tremendo, innescando a forte velocità la paurosa carambola fuori pista, con l’esito tragico. Otello inseguiva la sua vittoria più luminosa e incontrò il buio della morte: lasciava lì, nella polvere insanguinata di una arena traditrice, con la vita, il suo sogno iridato, ormai a portata di mano… “

 

Forlì ha reso omaggio alla memoria del campione di motociclismo dedicandogli l’impianto Polisportivo sito in via Orceoli 17.

Il parco urbano ed i primi impianti sportivi sono stati costruiti dall'Amministrazione Comunale di Forlì nel lontano 1975 in un'area cittadina di 96.000 mq. rimasta oggi intatta come "polmone verde" e centro di aggregazione sportiva.
Dal 1995 la Polisportiva Otello Buscherini, amministrata da un laborioso Direttivo, si è prodigata costantemente per l'ampliamento delle strutture. Ad oggi si contano  4 campi da Tennis di cui due coperti in green set e due coperti in terra rossa e illuminati,1 campo da Calcetto, 2 campi da Calcio, 1 campo Paddel con copertura invernale, 6 campi Beach, di cui quattro con copertura invernale, 1 campo Softball, 1 pista Modellismo (macchinine su sterrato), una palestra polifunzionale, 1 parco giochi e centri estivi per bambini e ragazzi. Un percorso running di 2,5 km che si sviluppa fra vialetti alberati, dune e sentieri. Un esteso locale per il bar-ristorante,

Fra le varie attività agonistiche ricordiamo la Scuola di Tennis che conta su l'apporto di 2 maestri federali ed altri validi collaboratori, la Scuola di Calcio il cui scopo primario è quello di creare un ambiente sereno e sano sia per i genitori, sia per i loro figli, in cui si possano individuare percorsi idonei alla crescita dell'individuo, la scuola di Beach Tennis che organizza corsi  divisi per livelli di gioco: Principianti – Preagonisti - Agonisti
Inoltre la polisportiva Buscherini ospita, da anni, il Softball Club Forlì che vanta numerosi successi in Serie A. Presidente attuale Giovanni Bombacci.

 

Il Parco pubblico è naturalmente fruibile a tutti: sportivi e sedentari, giovani e anziani, nonni e nipoti. La vasta area verde offre refrigerio all'ombra di pini, abeti, cipressi, querce, tigli, pioppi, ippocastani e carpini.

 

Si ringrazia per la collaborazione Marco Viroli

Foto Fabio Casadei

 

 


Redazione Diogene

martedì 2 luglio 2019