Buon compleanno Yuki
Non mi era mai capitato.
Di essere al tavolo di un ristorante e sentire praticamente tutte le lingue del mondo. Italiano,francese,inglese, giapponese e dialetto romagnolo. Una piccola Babele in cui l’ultima cosa che vi si possa rintracciare sia la discordia nell’appartenervi.
“Vi aspetto alle sette, fatemi sapere.”
Non c’era da far sapere. Ma solo da partecipare. È il compleanno di Yuki Nemoto, pilota del team VSR. L’invito da parte di Vincenzo è venuto telegrafico. Sospiri style. Come sempre asciutto e immediato, per quel mare di ricordi ed emozioni che ho imparato sottintendere fin da subito. Vallelunga, via Monza passando per Barcellona. Mai un attimo in cui avere tregua. Un momento in cui lasciar spazio a un respiro diverso. Vincenzo è così. E il privilegio è tutto mio nell’essere parte di questo momento della sua vita.
“Guarda…paradossalmente nel GT italiano, l’arrivo di Barrichello e Fisichella ci ha dato una mano per la classifica generale. Manca solo Monza e l’ultimo appuntamento del Fanatec a Barcellona.Siamo positivi. Come sempre bisogna essere.”
Arriva Yuki con la sua fidanzata(giapponese). Il festeggiato. 26 anni pieni di sapiente vitalità orientale. Calma. Altrettanto apparente. Come per Vincenzo. Un esordio brevilineo con la lingua del Bel Paese, cominciando a leggere proprio il mio libro su Amon.
“Sai, ho cominciato. Vado molto piano, ma in poche pagine ho capito che racconti in modo speciale. Il tuo è stato un grande dono.”
Che un giapponese apprezzi il tuo libro balbettando la tua lingua è un complimento grandissimo. Serietà orientale. O forse solo la voce di quel civile rispetto che sembra andato perduto da tempo nella nostra società.
Tavolo grande. Vaso di fiori al centro. Eppure quei quattro tavoli uniti sembrano non mettere distanza tra i commensali. Vincenzo alla mia sinistra, dall’altra parte sua moglie Jessica. Fabio alla mia destra, Yuki di fronte a me affiancato dal belga Moulin, suo collega alla guida e compagno di squadra. I figli di Vincenzo. Una sacra famiglia da corsa. No, il team VSR nel suo più autentico valore: l’unità. Puoi dire di essere artefice di una storia senza vivere tutto ciò?
So solo di essere un piccolo frammento. Sulla strada del racconto di Sospiri e della sua squadra. Una stella che con la sua luce può rendere visibile ciò che visibile non è. La lucidità come talento, l’umanità come esperimento. Essere team manager in un mondo pronto a sbranarti. Se non hai qualità da esprimere in questo senso meglio cambiare mestiere. Cercare altro, compreso uno stile di vita meno stressante, oltre quella velocità da portare in pista ogni domenica con le proprie vetture.
Più che le parole poterono gli sguardi. Di Vincenzo e sua moglie Jessica. Analizzare. Prevedere. Osservare. Tutto quello che percepisco nell’essere a tavola con loro. Quel passo dove finisce la telemetria e inizia l’uomo. Il capo. L’intesa di una coppia capace di creare dal nulla un team da corsa. Descrivo tutto questo come un talento. La forza di chi abbia voglia di primeggiare dimostrando in primis a se stesso di essere, prima ancora di apparire.
Vincenzo si fida. Mi racconta di suo padre Fortunato, e di come la sua forza fisica ne abbia fatto nella vita un lottatore giusto e coerente. Suo figlio che ha lasciato lo zaino in autobus, lasciando che i genitori passassero una mattina a inseguire torpedoni per le strade di Forlì fino a ritrovarlo.
Nella vita c’è sempre un obbiettivo chiaro da raggiungere.
Per Vincenzo e la sua squadra non può essere meno di così, soprattutto nelle piccole cose della vita quotidiana. In questo gioco degli sguardi mi basta l’intesa con Fabio al mio fianco.
Proprio una bella festa. Di un’autentica squadra corse,
Buon compleanno.
Yuki San.
Foto di Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
domenica 25 settembre 2022