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Tre domande a Massimiliano Bolcioni

Tre domande a Massimiliano Bolcioni

Un incontro precoce e quasi fortuito con il teatro è stato la fucina da cui è scaturita la maggior parte delle compagnie forlivesi dedite a quest’arte. Dopo un esordio nella regia a soli 16 anni, l’attore, regista e drammaturgo Massimiliano Bolcioni è stato, a tutti gli effetti, il “padre” di molte delle realtà cittadine che arricchiscono il panorama culturale forlivese. Oggi, il suo curriculum artistico continua a crescere in seno all’associazione culturale Teatro delle Forchette di Forlì, della quale è socio onorario e docente.

Com’è stato il suo incontro con il teatro?

 

Agli allievi che si dichiarano appassionati di teatro chiedo sempre: “Il teatro ama voi?”. Nel mio caso, è stato sempre il teatro a chiamarmi a sé. A 16 anni ho debuttato alla regia con uno spettacolo promosso dall’Istituto d’Arte di Forlì. Ho proseguito con la laurea al Dams di Bologna e con il percorso da auditore ospite all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico e al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Un passo importante è stata la mia collaborazione con Accademia Perduta. Ho studiato anche cinema e ho collaborato con alcuni teatri di San Pietroburgo, grazie alla mia conoscenza della danza. A Forlì mi sono scoperto docente, con il “Forum Livii Theatre”, un centro di istruzione alle discipline dello spettacolo da me fondato e seguito per alcuni anni, e poi con il coinvolgimento nell’associazione Teatro delle Forchette, creata dai miei allievi Stefano Naldi e Antonio Sotgia.

 

Che ruolo ha nell’Accademia “The Theatre”?

 

The Theatre è un laboratorio triennale che si avvale del contributo della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, del patrocinio dell’Associazione GA/ER e dell’Accordo di Programma Quadro GECO. Io sono docente di recitazione e ricerca emozionale al 2° e 3° anno. Ad affiancare gli insegnanti interni (oltre a me, anche Stefano Naldi, Antonio Sotgia e Giuseppe Verrelli), ci sono Mya Fracassini per il canto e Andrea Fedi per il mimo. Una volta ottenuto il diploma generale, al termine dei tre anni, si può proseguire con un quarto anno facoltativo in drammaturgia e regia. Per avere un assaggio del percorso, le porte della nostra sede di viale Bologna 304 sono aperte per l’Open Day di mercoledì 2 ottobre (ore 20.30). Il corso avrà inizio il 7 ottobre e si terrà ogni lunedì e mercoledì dalle 20.30 alle 23.30 (per info e iscrizioni: 0543.1713530; 339.7097952; info@teatrodelleforchette.it).

 

Cosa può anticipare sulle stagioni teatrali di Predappio e Dovadola?

 

Continua la nostra gestione dei due teatri comunali e quest’anno siamo lieti di portare in Romagna, oltre agli altri nomi di spicco del panorama nazionale, la compagnia Raffaele Paganini. Non mancano, poi, le nostre produzioni: a Predappio, il 23 novembre, tornerà in scena, a 20 anni dal debutto, “Un tram che si chiama desiderio”, di cui sono attore e regista. Firmato da Antonio Sotgia è, invece, “Paragraph 175” (25 gennaio 2020) e da Stefano Naldi il musical “Alta Fedeltà” (20, 21, 22 marzo 2020), sempre a Predappio. Il programma completo è visibile alle pagine Facebook “Teatro comunale Predappio” e “Teatro comunale di Dovadola”.


Laura Bertozzi

giovedì 19 settembre 2019