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In due volumi di recente uscita, storia, credenze e tradizioni della Romagna

Uomini e lupi in Romagna e dintorni. Realtà e mito, attualità e storia di Eraldo Baldini e Marco Galaverni.

In due volumi di recente uscita, storia, credenze e tradizioni della Romagna

Il lupo è un animale straordinario. Qualcuno direbbe “nel bene e nel male”, ma il bene e il male, per il lupo, non esistono: quelli sono concetti tipicamente umani. Gli animali selvatici agiscono secondo natura, niente di ciò che fanno può essere giudicato con i nostri parametri e la nostra morale. Il lupo è straordinario perché è un emblema di fierezza, libertà, forza; è un predatore eccezionale, organizzato e infallibile. Ed è straordinario anche perché ha saputo adattarsi a mille cambiamenti, contendendo a lungo all’uomo spazi, risorse e il primato di dominatore dell’emisfero settentrionale del pianeta.

È molto amato da chi si sente vicino alle cose della natura, e molto odiato da chi lo vede come un assassino e un avversario. Ma questi sentimenti contrapposti sono tipicamente umani, e dunque non congrui al caso. Invece, per secoli, l’uomo ha rappresentato il lupo come un crudele uccisore di animali e di persone, malvagio e antropofago, infido e letale. Una specie contro la quale era non solo lecito, ma doveroso mettere in atto pratiche di sterminio. Per contro, certe posizioni e pubblicazioni degli ultimi decenni hanno ugualmente manipolato la realtà, negando che il lupo si sia mai comportato… da lupo, e sottacendo la verità storica di momenti e situazioni in cui il rapporto uomo-animale si era fatto critico per entrambi (certo, per responsabilità dell’uomo e non del lupo). Con un’approfondita ricerca storico-documentaria Eraldo Baldini ricostruisce il millenario rapporto uomo-lupo in Romagna e dintorni. Ci fa anche conoscere come questo animale sia divenuto protagonista del mito, della cultura popolare, delle fiabe.

Il co-autore Marco Galaverni, uno dei massimi esperti italiani del settore, dà poi conto della situazione odierna, della sua recente evoluzione e di come il lupo abbia potuto “riconquistare”, anche da noi, presenza e spazi, nel raggiungimento di una realtà molto positiva dal punto di vista ecologico e naturalistico e, nel contempo, nel ripresentarsi di problematiche da affrontare con razionalità e con nuove sensibilità.

 

Eraldo Baldini, oltre che apprezzato narratore, è storico e antropologo culturale. Da decenni è impegnato in ricerche sulle culture popolari italiane e sulla storia sociale e culturale delle comunità romagnole. In questi campi ha pubblicato decine di importanti volumi per i maggiori editori (Einaudi, Laterza, Longo e soprattutto per Il Ponte Vecchio), oltre a numerosi articoli su riviste specializzate, e si è aggiudicato prestigiosi premi (Premio Nazionale Costantino Pavan per Opere sulle Culture Locali, San Donà di Piave; Premio Guidarello, Ravenna; ecc.). 

Marco Galaverni è dottore di ricerca in Biodiversità ed Evoluzione all’Università di Bologna. Da oltre dieci anni si occupa di studio e ricerca sul lupo in Italia e nel mondo, e sul tema ha al suo attivo decine di articoli scientifici per riviste internazionali, oltre al libro L’uomo che sognava i lupi (ed. Orme, Roma 2019).

Già collaboratore di ricerca in ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), è ora Responsabile Specie e Habitat di WWF Italia. È da sempre appassionato di divulgazione e ospite regolare di diverse trasmissioni televisive di livello nazionale, fra cui «Geo».

 

La Spada, La Croce, Il Giglio. L’Appennino romagnolo nel Medioevo e in Età Moderna

a cura di Luca Onofri, testi di Maria Sofia Celli, Luca Onofri, Ettore Povia, Francesca Ture

Terra di confine, di spiritualità e di conquista, l’Appennino romagnolo ha vissuto nel Medioevo e nell’Età Moderna secoli cruciali, che ne hanno segnato la cultura ed il paesaggio. Le foreste selvagge e le impervie vallate furono la meta prediletta di asceti ed eremiti, che iniziarono a popolare queste montagne, innescando un processo di antropizzazione, il cui esito fu la nascita di grandi abbazie, sovraintese da potenti abati. I passi e le strade, percorsi da mercanti, pellegrini ed eserciti, divennero l’oggetto delle mire e delle attenzioni dei signori feudali, che resero l’area appenninica una scacchiera punteggiata di torri e castelli. Le stesse vie di comunicazione, che costituivano una testa di ponte verso le fertili e strategiche pianure romagnole, attrassero l’attenzione di Firenze, città potente, bramosa di commercio ed affamata di cereali, la quale ben presto valicò lo spartiacque imponendo il suo dominio sulle montagne romagnole. Tali sono state le dinamiche che hanno segnato questa terra e che hanno scandito la vita dei popoli delle sue vallate, dove ancora si possono scorgere i ruderi di antiche case coloniche, segni tangibili di una quotidianità rimasta immutata nel tempo, sino a pochi decenni fa. Monaci, signori feudali e conquistatori toscani sono i principali protagonisti di questo libro, che vuole essere non solo una raccolta di informazioni storiche sull’Appennino romagnolo nel suo complesso, ma anche una guida per conoscere e scoprire una terra di confine, per nulla marginale nella storia della Romagna.

 

Luca Onofri (1995) è insegnante ed è laureato in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Ha realizzato le tesi Parodie della società romana nella commedia plautina e I canti dell’Ifigenia in Tauride di Euripide. Introduzione e commento metrico.

Maria Sofia Celli (1993) è laureata in Beni Culturali all’Università di Bologna, con la tesi Storia del pellegrinaggio, uno studio sulla Via Romea Germanica. Appassionata di escursionismo, ultimamente si dedica all’ambito della comunicazione.

Ettore Povia (1995) vive a Firenzuola (FI), dove ha collaborato col Museo della Pietra Serena. Frequenta Scienze dei Servizi Giuridici all’Università di Firenze.

Francesca Ture (1995) è laureata in Beni Culturali all’Università di Bologna, con la tesi Theoi Synnaoi nel mitreo di Santa Prisca a Roma. È prossima alla discussione della tesi di laurea magistrale Podcast e storytelling nella comunicazione archeologica. Un progetto di valorizzazione della valle del Bidente (FC).


Marco Viroli

lunedì 26 aprile 2021

ARGOMENTI:     attualità libri romagna tradizioni