Forlì celebra 80 anni di Liberazione
Una memoria che ispira la pace
Il 9 novembre 2024, Forlì celebra l'80° anniversario della sua Liberazione, un momento che rappresenta molto più di una data storica. È un’occasione per riflettere sul sacrificio e il coraggio che hanno reso possibile la libertà di cui godiamo oggi, un’opportunità per unirci, al di là delle nostre differenze politiche e religiose, in nome della Democrazia. La Liberazione, conquistata con dolore e custodita con tenacia, è il fondamento della pace che per 80 anni ci ha accompagnato e che non dobbiamo mai dare per scontata.
Questa storia è raccontata nei due libri scritti da me e Gabriele Zelli: "I giorni che sconvolsero Forlì" (2014) e "Forlì 1943-1944. Cronache di guerra e Resistenza nel cuore della Romagna" (2024). In queste opere, abbiamo scelto una prospettiva neutrale, concentrandoci sul valore universale della Democrazia. Attraverso l'uso rigoroso di fonti scritte e testimonianze dirette, abbiamo cercato di offrire un racconto fedele e rispettoso della verità storica, onorando la memoria di chi ha combattuto per la nostra libertà senza esprimere sostegno per una parte politica specifica.
Perché la Liberazione non è solo un capitolo del passato, ma un faro che illumina il nostro presente, specialmente in un periodo in cui la pace sembra fragile e minacciata. Oggi, il mondo è segnato da 56 conflitti attivi, il numero più alto registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale. Viviamo un'epoca segnata da due spaventose guerre alle porte dell'Europa, che ci impongono di riaffermare i valori di Pace, rispetto e convivenza pacifica con una determinazione rinnovata.
Albert Einstein ci ha lasciato un monito potente: “Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre.” Questa riflessione sottolinea la distruttività della guerra e il rischio di un regresso che annullerebbe i progressi dell'umanità. In questi tempi difficili, non dobbiamo perdere la tenerezza e l'umanità che ci contraddistinguono, come ci ha esortato Che Guevara: “La durezza di questi tempi non ci deve far perdere la tenerezza dei nostri cuori.” La nonviolenza, come insegnava Mahatma Gandhi, richiede un coraggio straordinario: “Il sentiero della nonviolenza richiede molto più coraggio di quello della violenza.” Scegliere la pace, costruire ponti e non muri, è un atto di resistenza e di speranza. Socrate ci ricorda con semplicità: “Tutte le guerre sono combattute per denaro,” un pensiero che ci invita a smascherare le vere cause dei conflitti e a costruire un mondo in cui gli interessi economici non determinino il destino delle nazioni.
L'anniversario della Liberazione di Forlì è un richiamo alla responsabilità di proteggere la pace e promuovere una cultura basata sulla giustizia e il dialogo. Concludo con le parole del presidente John F. Kennedy: “L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.” Che questa ricorrenza ci ispiri a rinnovare il nostro impegno per la pace e a lavorare per un futuro in cui le differenze siano fonte di arricchimento e non di divisione. Oggi, celebriamo la libertà e ricordiamo il prezzo che è stato pagato per conquistarla, consapevoli che la vera sfida è continuare a custodirla e a trasmetterla intatta alle generazioni future.
Marco Viroli
giovedì 7 novembre 2024