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ARRIVEDERCI A MONACO PER LA PROSSIMA F1 HISTORIC

ARRIVEDERCI A MONACO PER LA PROSSIMA F1 HISTORIC

Anche la 13^ edizione dell’Historic Formula 1 Grand Prix di Montecarlo va in archivio, con l’arrivederci al 2024, stante come la kermesse abbia cadenza biennale; un’edizione a dir poco trionfale, laddove le vetture iscritte erano oltre 200, un vero e proprio record, un successo senza precedenti, di cui non si può che ringraziare l’Automobile Club de Monaco per l’enorme sforzo profuso per l’organizzazione dell’evento.

Un appuntamento impedibile per gli appassionati, che ha presentato sulle strade del Principato oltre 200 vetture (ma sarebbe più corretto chiamarli gioielli) a copertura di un lasso di tempo di 65 anni, dal 1920 al 1985, con la vettura più “anziana” che risaliva, una meravigliosa Bugatti, al 1925, suddivise nelle otto categorie in gara, che per tre giorni sono state le regine assolute di Montecarlo.

Per completezza di informazione, le categorie in gara erano le seguenti:

Gara A1 – Louis Chiron – per vetture da Gran Premio ante 2^ guerra mondiale e vetturette,

Gara A2 – Juan Manuel Fangio – vetture di Formula 1 con motore anteriore ante 1961,

Gara B – Graham Hill – vetture di Formula 1 con motore posteriore, 1500 cc, F1 e F2 dal 1961 al 1965,

Gara C – Vittorio Marzotto – per Vetture Sport con motore anteriore dal 1952 al 1957,

Gara D – Jackie Stewart – vetture di Formula 1 in gara dal 1966 al 1972,

Gara E – Niki Lauda – vetture di Formula 1 in gara dal 1973 al 1976,

Gara F – Gilles Villeneuve – vetture di Formula 1 in gara dal 1977 al 1980,

Gara G – Ayrton Senna – vetture di Formula 1 in gara dal 1981 al 1985.

Un’occasione unica per rivedere auto della cui esistenza magari ci siamo scordati, che talora hanno presenziato a pochi gran premi o che non hanno brillato per i risultati ottenuti, modelli le cui forme, su cui i regolamenti erano meno restrittivi, talora ardite, aerodinamicamente caratterizzate e diverse le une dalle altre.

Un’opportunità per rivedere in pista gloriosi pezzi di storia, modelli di Ferrari, March, McLaren, Tyrrell, Lotus, Brabham, Tecno, Ensign, Wolf e tante altre, tutte ancora riportanti sulle fiancate i nomi dei piloti che le avevano condotte, tutte ancora performanti oggi come decenni fa; un weekend che non può che suscitare nostalgia in tutti coloro i quali hanno qualche anno (e qualche capello bianco) in più, e tanta ammirazione nelle giovani generazioni che quelle auto le hanno viste solo in immagini televisive di repertorio.

Storia non solo nelle vetture ma anche nei piloti, in quanto alla folta schiera di gentlemen drivers e di fortunati (e facoltosi) possessori di questi gioielli si potevano incontrare anche piloti che quei tempi li hanno vissuti come protagonisti in prima persona, come Alex Caffi che si presenta tutte le volte sul tracciato con la sua vettura con lo stesso entusiasmo e la stessa grinta di tanti anni fa, o come Emanuele Pirro, presente in pista con una Ensign.

Peraltro, il circuito cittadino monegasco è forse quello, per tradizione, per storia, per unicità, quello che meglio si presta a questo amarcord, a questo “ritorno al passato”, a questo ideale viaggio nel tempo che, categoria per categoria, ripercorre quasi 100 anni di gare corse su un tracciato che, forse unico al mondo, è rimasto di fatto praticamente inalterato nel tempo e non ha subito gli stravolgimenti causati dai (giusti) adeguamenti alle normative di sicurezza.

Un weekend gustato a 360°, sia sulle tribune sia passeggiando lungo i paddock allestiti lungo il porto piuttosto che sul marciapiede che costeggia i box, respirando l’atmosfera di un tempo, ascoltando rombi di motori che hanno entusiasmato milioni di appassionati, facendo una passeggiata lungo il tracciato, giusto per comprendere quante e quali difficoltà i piloti possano incontrare.

Per chi vorrà, questo sogno ritornerà realtà tra due anni.

 Foto Marco Ferrero


Marco Ferrero

lunedì 16 maggio 2022