Basket serie A2
UNIEURO FORLÌ, QUANDO IL GRUPPO DIVENTA FAMIGLIA
In un ipotetico vocabolario del basket, è facile indovinare il podio delle parole più utilizzate. Al terzo posto c’è sicuramente il termine “difesa”, poi “solidità”, ma di gran lunga la parola che più compare sulla bocca di tutti è “gruppo”.
Tutti vogliono essere un “grande gruppo”; tutti dicono di esserlo, più o meno a ragione o convintamente. C’è, però, un concetto ancora più alto di questo, una sorta di sua evoluzione che, quando si verifica, può rendere unica una squadra e straordinaria una stagione. A volte un gruppo diventa “famiglia” ed è quello che l’Unieuro Forlì, capolista del campionato di serie A2 2023-2024, sta facendo capire di essere con una serie di episodi e “fotografie” emblematiche.
Famiglia è sapere essere uniti e presenti l’uno per l’altro quando il bisogno chiama. Famiglia è confrontarsi, mediare, a volte non capirsi e litigare, ma alla fine ricongiungersi sempre. È quanto successo nella prima gara della seconda fase del torneo vinta con Rieti. Un’autentica battaglia agonistica e di nervi, quelli che in alcuni momenti sono persino saltati.
Primo episodio: è la fine del secondo quarto del match quando coach Antimo Martino fa cenno al suo capitano, Daniele Cinciarini, di entrare in campo. Lui, che sino ad allora aveva giocato 4 minuti ed è un combattente nato, dice di no. Segue confronto animato e qualche occhiataccia reciproca. Poi, però, il match si fa in salita e Cinciarini in campo c’è eccome segnando un canestro più importante dell’altro. Realizzato quello del +16 che chiude i conti, “Cincia” e Martino corrono l’uno verso l’altro e si stringono in un lungo e forte abbraccio carico di gioia, affetto e gratitudine. E se non è essere famiglia questo…
Secondo episodio: a metà terzo periodo Xavier Johnson viene espulso per proteste verso gli arbitri. Lui si scaglierebbe contro tutti, la squadra lo trattiene, poi prende il tunnel degli spogliatoi, ma fa per tornare indietro quando il general manager Renato Pasquali lo blocca. Johnson gli urla in faccia e lo spinge. Perché? Semplicemente perché voleva dare “il cinque” al compagno Kadeem Allen e spronarlo a vincere anche per lui. Spirito, mentalità collaborazione, unità e “noi” messo sempre davanti all’io. Ecco cos’è davvero un grande gruppo.
Foto Fabio Casadei
Enrico Pasini
venerdì 23 febbraio 2024