Cesena e Toscano
L' addio che non ti aspetti
I canoni del successo, per il tifoso bianconero, non hanno mai configurato l’esigenza preponderante. Chi vive di Cesena allarga i propri orizzonti all’emotività più acuta, alla passione più viscerale e all’entusiasmo del percorso che abbraccia una storia nata tanti anni fa, inscalfibile e mai appannata dal tempo. Tuttavia, di trionfi non si piange e Domenico Toscano, questo lo sa bene.
In Romagna dal 2022, ha affrontato terremoti, assestamenti, delusioni e persino grandi scariche di euforia. A questo proposito, ne è prova l’ultima stagione. La corazzata del Cavalluccio ha infatti disseminato record, bellezza e manifesta superiorità, anche e soprattutto nei frangenti così pretenziosi da inoculare timore alle compagini più attrezzate. Quello di Shpendi e compagni è stato un tritacarne spietato, capace di eguagliare i novantasei punti del Catanzaro e riacciuffare la cadetteria dopo ben 6 anni dall’ultima retrocessione. Ciò nonostante, pure alla luce del trionfo, sorge spontanea una domanda: che ne sarà di Mimmo? Cosa succederà in vista della prossima, attesissima stagione? Le domande - più che legittime - fino a qualche settimana fa coinvolgevano pubblico, società e persino Toscano, legato alle richieste non convergenti con quelle della dirigenza e pronto a salutare una piazza con la quale sembrava essere sbocciato un rapporto epocale. A questo proposito, stonano le parole espresse dal calabrese pochi giorni or sono, quando decantava il suo futuro romagnolo e rassicurava la piazza in merito ad una - quasi - certa permanenza. Dettata, forse, da un eccesso d’ottimismo e dall’amore per un mondo che gli ha dato tanto, al punto di sostenerlo indiscutibilmente anche dopo il sonoro tonfo contro il Lecco della scorsa stagione. Eppure, la linea del DS Fabio Artico pare aver preso il sopravvento. In barba a sentimenti e affetto e in linea con la più rigida programmazione, che dinnanzi alla richiesta di un biennale - rispetto al rinnovo per un solo anno scattato in automatico al raggiungimento della promozione - da parte del mister, ha preferito promettere un’ultima stagione congiunta, scaturendo la risposta negativa che sembra gettar fumo sulle luci della piazza. Quella che dovrà rincorrere il gradino più alto del calcio italiano senza la sua guida designata.
Foto Marco Rossi
Mattia Siboni
giovedì 16 maggio 2024