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BASKET A2 – UNIEURO

ALLA RICERCA DI EQUILIBRIO PER MANTENERE LA ROTTA DEL CAMPIONATO

BASKET A2 – UNIEURO

“In questo mondo che brucia in fretta, quello che ieri era vero, dammi retta, non sarà vero domani”. Bisogna farci l’abitudine e pensare che per il campionato di basket di serie A2, in questa stagione, valga questo verso scritto da Lucio Dalla.

A parte Rinascita Basket Rimini, scattata con veemenza e, almeno sino a metà novembre, la più continua del plotone, per quasi tutte le altre formazioni l’altalena delle prestazioni, delle immagini date di sé in campo e dei risultati, è la regola. C’era da aspettarselo stante il livellamento già ipotizzabile alla vigilia, ma il ritmo frenetico di un torneo che il 5 gennaio avrà già mandato in archivio un girone d’andata fatto di ben 19 giornate che si rincorrono l’una all’altra, sta accentuando l’andamento sussultorio delle compagini che si stanno dando battaglia. L’Unieuro Forlì non è affatto esente da questo movimento che il termine “ondivago” fotografa con precisione. Anzi, possiamo dire ne sia un po’ l’emblema. Già, perché a prove convincenti come quelle con Verona, Pesaro e Avellino, si sono intervallate prestazioni di tenore completamente opposto con Brindisi e Livorno. Morale: l’Unieuro è in mezzo al mare di un campionato la cui corrente provoca continue onde. Riuscire a cavalcarle, sapendo che qualcuna ti farà vacillare e rallentare, altre potranno darti una spinta in avanti, è probabilmente il solo modo per navigare tenendo sempre la rotta. Ecco perché l’allenatore della Pallacanestro 2.015, Antimo Martino, ha aperto quest’anno il suo dizionario su un termine che in due anni a Forlì non aveva quasi mai usato: equilibrio. Il coach in questa stagione chiede quello, alla piazza, nel giudizio sulla squadra e sul suo cammino, ma è anche alla sua ricerca all’interno del gruppo che dirige. Equilibrio emotivo di una squadra che sta cercando e deve sapere gestire con serenità e saldezza nervosa, fasi potenzialmente molto diverse tra loro di questo fluttuante campionato. Equilibrio tattico che ancora è un traguardo da raggiungere e che, il non avere mai avuto a disposizione uno dei due stranieri scelti in estate (ossia Shawn Dawson ora rimpiazzato almeno sino a fine anno dal croato Toni Perkovic) ha allontanato nel tempo rispetto alle previsioni di staff tecnico e società. Certo, non si possono limitare tutti i problemi all’assenza dell’israeliano, perché solo nelle ultime gare Demonte Harper ha giocato come Forlì sperava e gli alti e bassi di capitan Cinciarini, Del Chiaro e Gaspardo, incidono eccome. Vero, però, che l’Unieuro è un enorme cantiere di cui si intravedono grandi potenzialità una volta che i lavori al suo interno avranno più speditezza. L’importante è che avanzino proprio con equilibrio comprendendo che, come dice Antimo Martino prima di tutti, «in questo campionato se non fornisci prestazioni d’alto livello sempre e con comunque, puoi davvero perdere da chiunque».

Foto Fabio Casadei


Enrico Pasini

lunedì 11 novembre 2024

ARGOMENTI:     basket forlì sport unieuro