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Il sospetto

Il sospetto

Volti felici. Perfino sorridenti.

Viene il sospetto che tutto questo non sia nemmeno vero, come se un invadente metaverso , alterasse volontariamente le nostre percezioni fisiche. Così quell’apparente alterazione riconduce a un’unica possibile affermazione.

Non è vero ma ci credo.

Perché di fronte al podio della 6 Ore di Imola è l’unica cosa fattivamente pensabile, anche se (ovviamente) per nulla dimostrabile. A tutto questo, aggiungete l’amministratore delegato Ferrari, Benedetto Vigna, in mezzo ai meccanici sotto a quello stesso podio come un uomo qualunque. Uno dei tanti, che sta gioendo in termini cronologici dell’ultimo successo del Cavallino. Cose che la F1 (in termini di sensazioni) non regala più da ere, tra venute messianiche e presunti predestinati.  Ma qui si vince, come altrove non succede da tempo immemore, considerando i 17 anni di digiuno iridato in monoposto. Pazza idea. Sta a vedere che la Ferrari ha puntato altrove i propri interessi adocchiando Le Mans e dintorni. E il sospetto cresce, a valle di ogni possibile considerazione del caso. I volti sorridenti di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi sottintendono una diversa volontà? Ci siamo persi qualcosa per strada? Qualcosa è cambiato? Vut ‘na cicles?

I soliti sospetti.  Vai a sapere chi ha fatto cosa. Ma il fatto rimane limpido di fronte ai nostri occhi. Qui la Ferrari vince e convince, sempre che Spa tra due settimane non racconti altro, azzoppata da un Bop legalmente penlizzante. Sospetti da corsa Endurance in prassi esecutiva per gare di durata.

Ma sapete una cosa.

Se stavi nel paddock a Imola per la tre giorni della 6 Ore potevi cogliere distintamente una volontà e un credo. Senza clamori, senza roboanti dichiarazioni da “ordigno fine di mondo”, insieme aI sospetto che la sobrietà da queste parti sia un ingrediente con più di una voce in capitolo da dover prendere in considerazione.

Vedere a quella maniera, Pier Guidi, Giovinazzi e Calado sul gradino più alto del podio, di sospetto me ne fa venire un altro. Sta a vedere che si sono messi in testa di lottare per il titolo…tralasciando la 24 Ore e la magia della Sarthe.

Come scriveva una certa Agatha (Christie…of course): “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.”

Quando troverò il terzo vi farò sapere.

Vigna permettendo, col suo convinto sorriso.

Privo, di alcun sospetto.

Foto di Maurizio Simonelli


Emiliano Tozzi

mercoledì 23 aprile 2025

ARGOMENTI:     ferrari imola