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CAMMINI, LEGGENDE E METE SACRE

CAMMINI, LEGGENDE E METE SACRE

Camminare è uno dei gesti più naturali che ci accompagna nella  quotidianità, ma anche  una delle attività motorie più praticate nel tempo libero, stante la “democraticità” della platea di persone che possono accedervi, senza distinzione di sesso o età. I benefici di una pratica costante della camminata  sono ormai noti: miglioramento dell’umore, del sonno, benefici per l’apparato cardiocircolatorio, tonicità muscolare senza eccessivi carichi per le articolazioni e così via, senza però dimenticare  un consulto preventivo con il proprio medico di base.

Le passeggiate nei nostri parchi cittadini necessitano di poche regole, come quella di evitare colpi di sole e calzare scarpe idonee, particolare questo spesso sottovalutato ma per il quale consigliamo un piccolo investimento.

Spostandosi  anche solo sulle prime colline consigliamo di muoversi sempre insieme a qualche amico o in gruppo, valutare preventivamente il percorso e le condizioni meteo, utilizzare scarpe e abbigliamento tecnico, cellulare al seguito  carico e con tracciamento  GPS, rifornirsi di acqua e qualche snack, mentre nelle ore serali munirsi di torce o luci per camminatori, prestando  sempre attenzione agli altri utenti della strada come i veicoli a motore nei tratti dove possono circolare ed  i cicloturisti. Le indicazioni, unitamente a qualche curiosità,  vogliono essere solo delle tracce, consigliando di affrontare determinati percorsi  con qualcuno che abbia conoscenza dei tracciati. Castrocaro Terme e Terra del Sole sono un’ottima base di partenza per varie camminate che prevedono itinerari storici e  preistorici,  mete religiose ma anche luoghi dove aleggiano antiche credenze popolari. Una di queste, ma con reali cenni storici,  riguarda  una guaritrice chiamata Diamantina che visse nel forlivese durante il  medioevo. Molto apprezzata dal popolo ma anche da alte personalità dell’epoca,  e forse proprio per qualche gelosia di troppo o forse perché i tempi non erano proprio ideali per certe pratiche cadde in disgrazia. Accusata di stregoneria riuscì ad evitare il rogo, ma venne confinata sulle colline di Castrocaro dove visse in una modesta capanna, continuando le proprie pratiche, tanto da essere indicata come compagna del  Diavolo detto “bèrr” (montone) in dialetto romagnolo e traslato come da tradizione nel femminile “bèrra”, da cui “mont dla bèrra”, convertito   ai giorni nostri con un più rassicurante Monte della Birra. Oggi alla Diamantina è dedicato un pannello informativo turistico nella zona dove si presume potesse  essere collocata la capanna, accanto ad un’abitazione privata nei pressi di un capannone agricolo. Le leggende  a riguardo sono tante, una delle quali narra che alla morte della guaritrice il suo corpo seduto sul proprio  scranno rimase all’interno dell’ abitazione e nessuno lo abbia mai rimosso… A noi  comunque interessa la bella passeggiata e le suggestioni che offre in tutte le stagioni lo scenario naturale che si può apprezzare al culmine del colle raggiungibile   tramite la via Sadurano, per buona parte asfaltata e percorribile  in auto partendo dalla SS 67 zona ristorante Laghetto ed inerpicandosi per le cosiddette “volture”. Alternativa per i camminatori più allenati  è quella della  via A. Neri con svolta verso destra a sorpassare il cavalcavia all’altezza di via N. Frassineti, trovando  le indicazioni del sentiero sterrato che sale verso sinistra  in maniera piuttosto ripida e scoscesa,  ad incrociare  la via Sadurano, accorciando i km ma aumentando la fatica. Giunti al capannone agricolo, di cui abbiamo accennato in precedenza, il consiglio è di lasciare per qualche centinaio di metri la via principale imboccando il sentiero a sinistra per poi tornare verso destra in una sorta  di anello verso il rientro. Sicuramente più mistica è la passeggiata che conduce all’Eremo di Monte Paolo, Santuario situato nel comune di Dovadola  dove   una strada asfaltata  porta alla sommità, mentre  tanti camminatori  preferiscono raggiungerlo partendo dal versante  di Castrocaro e percorrendo un tratto del Cammino di Sant’Antonio il quale soggiornò in due periodi della propria vita in questo luogo  isolato, circondato solo dalla natura ora come allora, ideale per ritemprare anima e corpo. I più allenati possono partire dal centro di Castrocaro, imboccando a fianco del Grand Hotel la via delle Sorgenti per proseguire in via Fratta che al primo tornante a sinistra prende la denominazione di via Bagnolo, indicazione da seguire per tutto il percorso. Per chi vuole risparmiare il tratto asfaltato, oltre che una decina di km tra andata e ritorno, è possibile parcheggiare le auto al bivio che porta all’ Agriturismo Monte Valbelle, ed affrontare i circa 3 km di sentiero sterrato che portano all’Eremo, piuttosto scoperti e selvaggi, ideali anche per le notturne con un inquinamento luminoso ridotto ai minimi termini. Giunti al Santuario, dove risiedono attualmente alcune monache Clarisse,  è possibile fermarsi per rifocillarsi, bere ed usufruire delle toilette pubbliche, magari lasciando un’offerta per la manutenzione della chiesa.

Foto Massimo Nazzaro


Massimo Nazzaro

mercoledì 24 luglio 2024

ARGOMENTI:     camminate