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IL SENTIERO DEI NIDI RAGNO Dall’omonimo romanzo di Italo Calvino

GIOVEDI 24 APRILE ore 21 TEATRO COMUNALE DI PREDAPPIO

IL SENTIERO DEI NIDI RAGNO Dall’omonimo romanzo di Italo Calvino

Con Stefano Annoni , alla fisarmonica Katerina Haidukova, regia Paolo Bignamini

co-produzione CMC/Nidodiragno, Teatro degli Incamminati.  

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, in un momento in cui creare una «letteratura della Resistenza» era una questione aperta e scrivere «il romanzo della Resistenza» si configurava come un imperativo e, prima che «fatto d’arte», era «fatto fisiologico, esistenziale, collettivo», Calvino sceglie di raccontare l’esperienza partigiana «di scorcio», attraverso gli occhi di un bambino, Pin, un monello del carrugio, sboccato e candido al tempo stesso, ingenuo eppure furbo, spavaldo, provocatorio, ruvido e, a volte, persino perfido.

In questo modo, l’indicibile, il troppo grande, le tragedie, gli eroismi, gli impensati slanci, le lacerazioni e i tormenti delle coscienze diventano inaspettatamente un mondo scanzonato, quasi allegro. Come scrisse Pavese nella postfazione al romanzo, «l’astuzia di Calvino, scoiattolo di penna, è stata questa, di arrampicarsi sulle piante, più per gioco che per paura, e osservare la vita partigiana come una favola di bosco, clamorosa, variopinta, “diversa”». La storia è semplice, un bambino ruba a un soldato tedesco la pistola; di qui nasce tutto il resto: la prigione, la fuga e l’incontro con gli uomini del distaccamento del Dritto. Sono uomini strani, grotteschi, di provenienza e mestiere differenti che nel romanzo diventano maschere, pennellate che arricchiscono e restituiscono colore, sapore e ritmo diversi a una vicenda nota. Dietro a ogni gesto di Pin c’è il disperato desiderio di far parte di un mondo: con i bambini non riesce a stare, non lo capiscono, li fa arrabbiare, le madri li tengono lontani da lui. Con gli adulti per un po’ è facile, si destreggia tra uno scherzo e l’altro, canzoni di violenza e di amore gridate fino all’ultimo fiato, e un’infinita riserva di improperi e trivialità con cui bersaglia chiunque gli capiti a tiro. Ma arriva sempre il momento in cui gli adulti diventano di colpo distanti, si fanno incomprensibili e cattivi, si rivelano ipocriti e traditori, e allora Pin non trova altra soluzione che la fuga, una fuga che ha il sapore tragico delle cose che non hanno possibilità di rimedio.


Ph Andrea Lisco


Redazione Diogene

martedì 25 marzo 2025