Nuovo CdS un parto difficile e un percorso complicato
E' stato un parto difficile a giudicare dai tempi dell’approvazione della riforma del CdS entrata in vigore il 14 dicembre 2024, dopo che il DDL era stato presentato dal Governo nel giugno 2023.
Ma dalle reazioni non proprio accoglienti espresse da molte parti: associazioni vittime della strada, FIAB, associazioni dei pedoni, aziende di sharing dei monopattini e persino Vasco Rossi (sì proprio lui!) non sarà facile neanche il cammino nella applicazione della nuova legge.
E che, probabilmente, non sarà facile il percorso lo dimostrano le tante perplessità emergenti fra gli operatori delle varie forze di polizia della strada, che sono apparsi da subito preoccupati per l’applicazione sostanziale di molte parti piuttosto rivoluzionarie del provvedimento.
Ne abbiamo avuto conferma, come ASAPS, nel convegno che abbiamo organizzato a Cervia (RA) il 10 dicembre scorso con un afflusso veramente mai visto di operatori della Polizia Locale, della Stradale, dei Carabinieri e molti addetti ai lavori. Quasi 400 persone presenti, tanto che diversi giorni prima dell’evento abbiamo dovuto bloccare le registrazioni per sold out. Il relatore, Luigi Altamura, Comandante della Polizia Locale di Verona e componente di ANCI all'interno di Viabilità Italia oltre che dell'Ufficio Studi di ASAPS, ha tenuto appiccicati alle sedie per oltre 3 ore i partecipanti. L’illustrazione dei vari punti controversi è stata brillante, tante le domande, ma alcuni nodi interpretativi potranno essere sciolti solo con l’emanazione di alcune circolari del Ministero dell’Interno e del MIT.
Poi molte parti saranno concretamente inapplicabili fino alla emanazione di vari decreti attuativi. Quali? Ecco qualche esempio.
E’ previsto un decreto entro 6 mesi che spieghi le modalità di installazione, funzionamento e revisione dell’ormai famoso Alcolock, quello strumento che dovrà essere montato sui veicoli dei condannati in via definitiva per guida in stato di ebbrezza con valore alcolemico superiore a 0,8 g/l.
Poi anche un provvedimento che chiarisca al meglio le modalità del prelievo salivare per l’accertamento dell’eventuale uso di sostanze e della conseguente catena della conservazione e analisi.
O ancora il regolamento che individui le modalità di costruzione, distribuzione e applicazione del cosiddetto targhino sempre dei monopattini, e anche delle regole per la copertura assicurativa.
Insomma ci sarà ancora da attendere un bel numero di mesi prima che tutte le modifiche alla legge della strada siano completamente applicabili. E speriamo che non succeda come con l’importante Legge 120 del 2010 (quella che ha previsto anche la confisca del veicolo di proprietà per gli ubriachi alla guida con valore alcolemico over 1,5 g/l) che prevedeva diversi decreti attuativi, alcuni mai emanati. Un esempio? Il decreto che stabiliva la stampa di un pittogramma sulle scatole dei medicinali che possono avere una incidenza sulle condizioni psichiche dei conducenti con riflessi per la guida dei veicoli per individuare subito i medicinali ai quali fare attenzione senza dover leggere chilometrici bugiardini. Nessuno ha visto quel decreto. Perché?
Qualcuno potrebbe chiederci ma l’ASAPS cosa ne pensa di questa riforma? Lo abbiamo già scritto in diversi CS e articoli anche sue queste pagine. Certamente molto positive le misure più severe per l’uso del cellulare alla guida con la previsione, finalmente, della sospensione della patente alla prima violazione, o i provvedimenti per i condannati in via definitiva per guida in stato di ebbrezza o ancora le misure che, si spera, snelliranno l’accertamento della assunzione di droghe, senza bisogno della verifica dell’attualità degli effetti. Più deboli le parti relative all’utilizzo forse troppo condizionato dei misuratori di velocità e praticamente inesistenti le efficaci misure per la protezione degli utenti deboli: pedoni e ciclisti.
Ma alla fine del discorso per sapere se questa riforma si rivelerà efficace dovremo attendere. Come si dice in Romagna: per sapere se il budino è venuto buono si deve assaggiarlo.
Insistiamo come ASAPS sempre su un punto. Senza un incremento dei controlli su strada non c’è riforma che serva... E’ chiaro.
Articolo di di Giordano Biserni
*Presidente ASAPS
Giordano Biserni
martedì 25 marzo 2025