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La violenza contro chi rappresenta l’autorità e le regole è diventata in Italia una pessima e preoccupante consuetudine.

La violenza contro chi rappresenta l’autorità e le regole è diventata in Italia una pessima e preoccupante consuetudine.

Aggrediti medici e infermieri, insegnanti, personale delle ferrovie sui treni e persino le forze di polizia. Alcuni dati del 2024. 

Diamo un’occhiata ai dati del 2024 delle aggressioni fisiche a chi rappresenta in Italia le istituzioni o svolge funzioni nei servizi pubblici se ne traggono conclusioni veramente preoccupanti. Siamo di fronte ad un vero assalto a chi rappresenta qualunque tipo di autorità.

 

Partiamo dal dato inquietante delle aggressioni fisiche a medici e infermieri durante il loro lavoro nei pronto soccorso e negli ospedali in genere. Dati in un crescendo a dir poco inquietante.
In pochi anni gli “eroi” in camice bianco degli anni del covid (2020/2021) sono diventati una sorta di bersaglio consueto e frequente negli anni successivi, col moltiplicarsi delle aggressioni fisiche nel punto nevralgico dei nosocomi: i pronto soccorso, dove si arriva per le urgenze sanitarie per malattie o incidenti. Le cronache ci hanno consegnato immagini di assurdi vandalismi con medici e infermieri costretti a retrocedere e a chiudersi negli ambulatori. In qualche caso le aggressioni al personale medico si sono verificate persino in corsia alla vista degli altri ammalati. Secondo i più recenti dati forniti dall’ANAAO: “Negli ultimi cinque anni, le aggressioni contro gli operatori sanitari in Italia sono aumentate del 38%, con circa 18.000 episodi registrati nell'ultimo anno. Un dato allarmante che ha avuto una particolare incidenza sulle donne, con le infermiere che risultano le più colpite, subendo ben il 76% delle aggressioni.” Assurdo e intollerabile. Ce n’è poi anche per gli insegnanti. Infatti secondo i dati presentati a Roma dal Ministero dell’Istruzione e del Merito il 15 dicembre scorso  in vista della “Giornata di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico è emerso che “dallo scorso settembre, sono stati registrati 19 episodi di violenza contro il personale scolastico, a fronte di un anno scolastico 2024-2025 che non ha ancora raggiunto la metà del suo corso. Nello scorso anno, invece, si sono verificati 68 episodi di aggressione, rispetto ai 36 del 2022-2023. La maggior parte degli attacchi proviene da studenti e genitori.
Dei 19 episodi registrati nel 2024-2025, 13 si sono verificati nelle scuole superiori, 6 nelle scuole elementari. In 13 casi sono stati coinvolti insegnanti, in 4 dirigenti scolastici, in 4 personale Ata, e in 1 episodio sono stati coinvolti personale Ds, Ata e docenti. Gli aggressori sono stati familiari in 8 occasioni, studenti in 9, mentre in 2 casi l’autore dell’aggressione è rimasto sconosciuto.” Se si arriva ad aggredire fisicamente anche gli educatori dentro alle scuole vuol dire che la costruzione dell’educazione dei nostri ragazzi patisce notevoli e inconcepibili crepe.

Altra categoria nel mirino dei violenti, spesso stranieri, è anche quella del personale viaggiante delle ferrovie. Secondo i dati ufficiali forniti da FS Ferrovie Italiane: “Nel 2024 le aggressioni al personale ferroviario sono diminuite dell’11% rispetto all’anno precedente, le denunce sono passate da 427 nel 2023 a 381 nel 2024. Risultati positivi anche per quanto riguarda il primo mese del 2025, con un decremento del 47% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi i dati emersi dagli ultimi report di FS Security, la società del Gruppo FS Italiane dedicata a garantire livelli sempre più elevati di protezione in tutte le aree ferroviarie, sia per i passeggeri sia per i dipendenti, operando in stretto coordinamento con le Forze dell’Ordine.” Più preoccupanti invece i dati forniti dai sindacati dei ferrovieri come quelli indicati dai sindacati il 3 febbraio scorso a Bologna: “Nel 2024, in Emilia-Romagna, sono state registrate 88 aggressioni nei confronti del personale ferroviario, una ogni quattro giorni. Di queste, 66 sono state fisiche, mentre non vengono conteggiate minacce verbali e sputi, episodi frequentemente ignorati. Il dato, preoccupante per i sindacati, evidenzia un fenomeno in continua crescita, che sta mettendo a rischio la sicurezza di chi lavora sui treni e nelle stazioni.”

E ora passiamo al capitolo delle aggressioni fisiche addirittura alle forze di polizia durante i controlli stradali e del territorio. I dati li raccoglie proprio ASAPS col suo storico Osservatorio sugli “Sbirri pikkiati” in sintesi nel 2024 sono state 2.695 le aggressioni fisiche agli agenti sulle strade, più di 7 al giorno, uno ogni 3 ore e mezzo. Il 36% delle aggressioni causate da stranieri, gli ubriachi al 41%. Il 15,5% degli attacchi portati con armi proprie o improprie.
Di tutto questo l’opinione pubblica non pare sufficientemente informata e la stessa politica sembra non averne esatta percezione. L’applicazione delle leggi è spesso interpretata in modo sfavorevole per il complesso lavoro di contrasto delle forze dell’ordine. Posizione preoccupante che rischia di innescare una latente demotivazione degli operatori di polizia. Del dilagare della violenza anche contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri, perché dopo l’argine delle divise ci siamo noi come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita.

Presidente Asaps
 


Giordano Biserni

giovedì 3 aprile 2025