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(Anvedi come balla Lando…)

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E così. Così fu che sul podio dell’Hungaroring il più felice di tutti fosse il terzo classificato, nonché prossimo pilota Ferrari: il Re Nero Lewis Hamilton. Ne aveva ben donde l’epta campione, riuscendo a uscire indenne dal decollo ravvicinato sull’improvvisata rampa di Cape Kennedy, appositamente approntata della Red Bull di Mad Max sull’anteriore destra della sua Mercedes, ieri molto mad e poco Max (Fidatevi: Paolo Conte aveva ragione…). Indenni entrambi senza colpo ferire. Mai successo. Impressionante.

Come non sia mai successo appunto, di vedere sul podio di un Gran Premio, una doppietta con un pilota alla prima vittoria in carriera, entusiasta come un crisantemo a un funerale. Chiamala freddezza (Piastri è così…hanno detto) se vuoi... Invece. Invece vien da pensare che il buon Oscar con trisavolo toscano abbia capito, come giri la giostra e il resto del Luna Park. Pilota sì. Divertirsi no. Con buona pace di guasconi e sportivi di un tempo che non verrà più. Altro che Imola e la rivoluzione. Il vero cambiamento epocale è stato apertamente dichiarato ieri. La squadra prima di tutto. Niente di nuovo pensando a Enzo Ferrari. Ma poi il resto della storia avrebbe avuto un altro incedere. Basta che vinca la Rossa (E Gilles al riguardo se ne accorsa a sue spese…). Ecco. Fin qui il paragone regge. Ma poi non regge più, se in testa alla gara c’è sempre la stessa macchina della stessa squadra. Illogico. Come la vittoria di Piastri valesse quella di Norris, che in classifica prima di ieri precedeva il compagno di squadra australiano di 47 punti. Nemmeno come una volta si massimizza più. Ma la squadra McLaren ha avvertito la necessità (dal suo punto di vista ) di rimettere le cose a posto, dopo che l’ultimo pit aveva riportato in testa Norris in virtù di una strategia più favorevole rispetto a Piastri. Aziendalismo allo stato puro. Secondo dinamiche mai viste. Perché oggi il muretto fa e disfa come nemmeno Penelope per tutti i suoi Proci. Avrebbe sempre vinto una McLaren ma nei fatti, per Woking, era quella “sbagliata”. Forse, questa è la vera rivoluzione cui stiamo assistendo. I sette punti in meno che Lando ha conquistato in Ungheria al termine della corsa magiara cosa possono giustificare, al di là di una partenza sbagliata? Con ogni probabilità il fatto di chiamarsi fuori dalla lotta iridata prima ancora di provarci, nonostante il campionato alla voce imprevedibilità, con una Red Bull apparentemente nel caos (strategie di m…a parte) dica che varrebbe la pena comunque di provarci, con ancora 274 punti in palio. Se poi ripensiamo a cosa successe in casa McLaren si può realmente intendere come il modo d’intendere le corse sia profondamente cambiato. Zandvoort ’85. Lauda che ha annunciato il ritiro a fine stagione ottiene la sua ultima vittoria in carriera (la venticinquesima) negandola al compagno di squadra Prost, in quel momento a pari punti in classifica col ferrarista Alboreto.

Ca van sans dire…

Più dello sport e l’immaginazione (anche non al potere…), oggi poté l’algoritmo aziendale. Anvedi come balla Lando. Ma purtroppo per lui non é. La fine del mondo.

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

lunedì 22 luglio 2024

ARGOMENTI:     automobilismo sport