Tre domande a Gianfranco Brunelli
“Maddalena. Il mistero e l’immagine”: questo il titolo della XVII grande mostra che sarà allestita dal 4 marzo al 26 giugno 2022 ai Musei San Domenico di Forlì. La direzione generale del progetto espositivo dedicato a Maria Maddalena, grande mito femminile della nostra storia ma anche figura misteriosa e dalla sfaccettata identità, è affidata a Gianfranco Brunelli. L’esposizione potrà contare sulla presenza di preziosi capolavori provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali.
Che cosa vuol trasmettere ai visitatori la prossima grande mostra?
Con Maria Maddalena è stato completato, dopo Ulisse e Dante, il ciclo di tre fra i più importanti personaggi della nostra storia. Definirei la mostra del 2022 “il racconto dei racconti”, perché Maria Maddalena è una figura avvolta nel mistero e il suo nome è legato ad eventi che riguardano Gesù: la morte in croce, la sepoltura, la scomparsa del corpo e la resurrezione. Maddalena è la prima a vedere la tomba vuota, a vedere Gesù risorto e a parlare con lui. È lei la prima a testimoniare questo fatto, prima ancora degli apostoli, in tempi in cui le testimonianze femminili non avevano alcun valore. Invece, proprio a lei è affidato il messaggio fondamentale del Cristianesimo. Nei secoli a questa donna si sono aggiunte e confuse altre figure femminili, così Maddalena è diventata a volte simbolo di peccato e poi di pentimento, di carnalità e poi di santità.
Quali artisti si sono ispirati a questa figura?
A Maria Maddalena l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e di eventi. In particolare l’arte ha scelto l’immagine di Maddalena ponendola al centro della sua produzione attraverso opere che hanno definito le scelte espressive dei vari periodi e gli sviluppi successivi. Tanti gli artisti che si sono ispirati a lei, come Giotto, Caravaggio, Botticelli, Tiziano, Donatello, Crivelli, Signorelli, Tintoretto, Rubens, Canova, Hayez, Guttuso e Melotti, tanto per fare alcuni nomi. La sua fortuna figurativa è una testimonianza del suo ascendente sull’immaginario collettivo. E come in uno specchio, ogni epoca l’ha guardata, guardandosi.
Come sarà articolato il percorso della mostra?
La mostra, a cui stiamo lavorando dal giugno scorso, comprenderà oltre 200 opere fra pitture, sculture, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche. L’esposizione sarà poi suddivisa in 11 sezioni e tre sottosezioni. Ancora non sono stati definiti tutti i prestiti, ma di certo saranno in mostra opere di altissimo spessore che abbracciano un periodo che va dal III secolo d.C. ad oggi, nelle quali è riprodotta Maria Maddalena. In attesa dell’elenco definitivo, citiamo autori come Bartolomeo Vivarini, Garofalo, Alessandro Allori, Guido Cagnacci, Guido Reni, Alonso Cano, Antonio Canova (di cui saranno in mostra tre opere), Francesco Hayez, Johann Friederich Overbeck, Joseph Jules Lefebvre, Jean Beraud, Gaetano Previati, Renato Guttuso, Gerardo Dottori e, fra i contemporanei, Bill Viola. Non mancherà poi un’opera di Marco Palmezzano. All’interno della mostra sono previste anche proiezioni di celebri film come quelli di Scorsese e di Pasolini relativi alla figura di Maddalena.
Rosanna Ricci
sabato 20 novembre 2021