Tre domande a Gian Luca Zattini
Gian Luca Zattini meldolese di 67 anni è laureato in medicina e chirurgia all'Università di Bologna e svolge la libera professione di odontoiatra. Nel 2009 diventa sindaco della sua città per la lista civica Noi Meldolesi. Verrà riconfermato nel 2014. Nel 2019, al termine del suo secondo mandato, decide di candidarsi a sindaco di Forlì. Vince al ballottaggio, diventando il primo sindaco di centro-destra di Forlì dal secondo dopoguerra. Si insedia ufficialmente l'11 giugno 2019.
Quali sono i risultati più importanti raggiunti finora dalla sua amministrazione?
Credo che il dato più eclatante sia quello relativo al PNRR. Il comune ha raccolto quasi 100 milioni di euro di finanziamenti per progetti rilevanti sulla città. Poi il premio nazionale di Legambiente sulla vivibilità e sostenibilità ambientale, dove Forlì si è aggiudicata l’ottavo posto in graduatoria, guadagnando nove posizioni rispetto alla passata edizione. I due milioni di euro dell’art bonus messo a disposizione da Cia-Conad per la gestione nei prossimi 20 anni della nuova Casa della Musica, che diventerà un grande auditorium per i concerti all’interno degli spazi dell’ex Gil in Viale della Libertà. Sempre nell’ambito del quartiere razionalista la ristrutturazione del Monumento ai Caduti di Piazzale della Vittoria, con il ripristino della sfera luminosa in mezzo alle Tre Vittorie. L’inaugurazione dei Giardini del Foro Boario. La realizzazione del Giardino dei Musei di fronte al Museo San Domenico. Inoltre stanno partendo importanti novità infrastrutturali come il terzo lotto della tangenziale ed il prolungamento della via Emilia Bis tra Forlì e Cesena.
Qual è il futuro dell’Ex Eridania?
Il comune di Forlì è diventato proprietario di un'area enorme, perché sono quasi 170 mila metri quadrati nel centro della città, per una spesa di poco inferiore ad un milione di euro. Ne faremo un bellissimo parco. Interpelleremo tutte le realtà della città per capire che tipo di verde pubblico realizzare, perché sono tante le possibilità di intervento su un'area di oltre 16 ettari. La parte più difficile sono gli edifici vincolati, che devono essere rispettati come parte della storia industriale della nostra città. Si tratta di edifici enormi come la Fabbrica centrale che internamente potrebbe ospitare perfino un campo da calcio.
Cosa risponde a chi polemizza sul budget speso per questa edizione di Forlì che Brilla?
Mentre in una fase iniziale sembravamo soli, ora quasi tutte le città capoluogo come la nostra si stanno attrezzando per fare il Natale. Ci siamo confrontati con le associazioni di categoria ed abbiamo avuto come risposta l’impossibilità di interrompere la tradizione. L'obiezione era il contenimento dei costi in relazione alla crisi energetica. Ma io chiedo: qual è l’inverno in cui non siamo stati in crisi? Nei due anni precedenti c’è stata la stessa polemica perché eravamo in periodo covid e quest’anno c’è l’aumento esponenziale del costo dell’energia. Quindi se noi leghiamo la progettazione della città alle varie crisi che si susseguono, non realizzeremo mai nulla. Il nostro obiettivo è diventare una città attrattiva per il Natale e l’anno prossimo se non ci saranno situazioni disastrose, rilanceremo con degli eventi ancora più importanti.
Emanuele Bandini
giovedì 15 dicembre 2022