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Tre domande a Raffaella Angelini

Tre domande a Raffaella Angelini

La regione Emilia-Romagna ha avviato una nuova fase della campagna vaccinale contro la variante Eris del Covid-19. Sono state messe a disposizione oltre 600mila dosi del vaccino aggiornato, che verranno somministrate insieme a quello contro l'influenza. Finora sono state consegnate circa 60mila dosi. Il richiamo con il nuovo vaccino di Pfizer viene raccomandato a distanza di 6 mesi dall'ultima dose o infezione. Ne abbiamo parlato con Raffaella Angelini, direttore dipartimento Sanità Pubblica presso Azienda  USL  della  Romagna.

Si fa un gran parlare della pericolosità della variante Eris, dobbiamo averne paura?

No, la variante Eris in questo momento non desta particolare preoccupazione. Si tratta di una variante dell'Omicron, già nota, e non sembra che abbia modificato il profilo clinico della malattia. Ci sono verosimilmente numerosi casi di COVID-19, ma poche persone che richiedono cure intensive e non sembra avere un impatto critico sui sistemi ospedalieri. Tuttavia, ciò non significa che il COVID, anche con la variante Eris, debba essere sottovalutato. È una malattia che può ancora comportare complicazioni, soprattutto per coloro che presentano patologie di base che ne compromettono la risposta all'infezione. Pertanto, è una situazione che richiede attenzione, specialmente per le persone con problemi di salute preesistenti.

Cosa significa essere prudenti nell'ottobre del 2023?

La prima e più importante misura di prudenza è la vaccinazione. Attualmente, è disponibile il richiamo del vaccino COVID, specificamente studiato sulle varianti attualmente in circolazione. Questo richiamo è particolarmente raccomandato per le persone anziane sopra i 65 anni e per coloro che presentano patologie croniche, ma non è limitato a queste categorie. In questa fase iniziale, queste persone sono la priorità, ma in seguito chiunque desideri vaccinarsi potrà farlo. Dovremo abituarci a fare il richiamo del vaccino COVID probabilmente ogni anno, così come facciamo con la vaccinazione antinfluenzale, specialmente per le categorie di cittadini con problemi di salute. Oltre alla vaccinazione, sono raccomandate le misure di protezione che abbiamo imparato a utilizzare negli anni passati. Ad esempio, se una persona con problemi di salute deve viaggiare su un autobus affollato o stare in fila in situazioni in cui le distanze di sicurezza non possono essere garantite, è consigliabile indossare una mascherina. Attualmente, la mascherina non è più obbligatoria tranne in luoghi specifici come le case di riposo, i reparti ospedalieri e altre situazioni simili. Tuttavia, non è vietato utilizzarla ed è consigliato farlo in situazioni a rischio.

Quali sono le categorie più a rischio e cosa bisogna fare per proteggersi?

Le categorie più a rischio includono le persone anziane e coloro che presentano patologie come malattie respiratorie, cardiocircolatorie e tumori. Queste patologie rendono l'individuo più suscettibile a forme gravi della malattia. Nonostante la diminuzione dei casi, la malattia stessa non è drasticamente cambiata. È la popolazione che ha sviluppato difese, grazie alla vaccinazione e all'immunità naturale, che la rendono più resistente. Questo beneficia la maggior parte della popolazione, ma può valere meno per coloro che sono già malati.


Emanuele Bandini

lunedì 23 ottobre 2023

ARGOMENTI:     raffaella angelini tre domande