Tre domande a Luca Polidori
Durante una recente partita di calcio Under 15 tra Fratta Terme e Sampierana, l'allenatore Luca Polidori ha preso una decisione sorprendente, chiedendo al suo giocatore di sbagliare un rigore erroneamente assegnato dall'arbitro. Questo gesto ha suscitato ammirazione sia negli avversari che in figure istituzionali del calcio, poiché ha dimostrato un alto grado di lealtà e rispetto per lo spirito sportivo. Luca Polidori ha una laurea magistrale in Scienze delle Attività Motorie e Sportive e un master in Sport Business Management. Oltre ad essere l’allenatore dell'Under 15 della Fratta Terme ha avuto precedenti esperienze nel settore giovanile del Forlì F.C. Attualmente è addetto stampa per il Cesena FC.
Quanto è importante il fair play nello sport?
“Nell'ambito dello sport, così come nella vita, il rispetto del fair play e delle regole riveste un ruolo cruciale. Specialmente durante l'allenamento delle formazioni giovanili, in cui il risultato non è prioritario, ritengo che il primo principio da trasmettere sia il rispetto, non solo verso gli avversari e l'arbitro, ma anche nei confronti dell'attrezzatura utilizzata durante l'allenamento e della divisa sportiva, compresi gli scarpini. Ironicamente, la competizione sportiva non può esistere senza il fair play; esso dovrebbe costituire il nucleo stesso di ogni evento competitivo. La mia formazione nel calcio e nello sport in generale mi ha insegnato che i valori acquisiti vengono poi applicati nella vita quotidiana. Nei primi anni di pratica, si parla spesso di scuola-calcio proprio perché l'obiettivo primario è l'educazione.”
Talvolta durante le partite alcuni genitori dei giovani calciatori si lasciano andare a comportamenti scorretti. Cosa ne pensi di questi atteggiamenti?
“Purtroppo, in alcuni casi, i genitori si lasciano trasportare dall'emozione del momento durante le partite e finiscono per esagerare con le loro reazioni. Questo problema si verifica in tutte le categorie giovanili e a tutti i livelli del gioco. Personalmente, non approvo affatto questo comportamento. Penso che sia fondamentale che genitori e allenatori diano il buon esempio, specialmente perché dovrebbero essere gli adulti della situazione. Capisco che durante le partite la tensione aumenta e che ci possa essere nervosismo, ma genitori e allenatori devono essere i primi a mantenere la calma e a supportare tutti coloro che sono in campo, compresi gli arbitri. Io consiglio sempre di non prestare attenzione alle voci provenienti dagli spalti per due motivi: per evitare di sentirsi dire sciocchezze e perché i giocatori devono concentrarsi sulla propria prestazione e gestire gli errori come opportunità di crescita.”
Hai mai assistito ad episodi di razzismo durante una partita di calcio giovanile?
“Da quando alleno, per fortuna, non ricordo episodi simili. Tuttavia, mi ritorna alla mente un'occasione passata quando ero un giocatore. Durante una partita della categoria Giovanissimi, un individuo dalla tribuna prese di mira uno dei miei compagni non per il colore della pelle, ma per la sua nazionalità. Questi comportamenti sono deprecabili e spesso ci si dimentica che si tratta di ragazzi. È fondamentale ricordare sempre il concetto di fair play e rispetto, soprattutto nel calcio giovanile.”
Emanuele Bandini
venerdì 19 aprile 2024