Tre domande a Eleonora Mazzoni
Eleonora Mazzoni, laureata in Lettere a Bologna e diplomata in recitazione, è un'autrice versatile. Dal 2012, oltre ai romanzi, scrive drammaturgie per teatro, film e serie TV ed ha contribuito su importanti testate italiane. Nel 2023 ha pubblicato "Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni”, giunto alla sesta edizione. È direttrice artistica della quarta edizione del “Festival Caterina Sforza di Forlì. L’Anticonformista”, in svolgimento a Forlì fino al 16 giugno.
Che cosa rappresenta Caterina per te?
Un personaggio storico di grande rilevanza culturale, identitaria per noi forlivesi, eppure a livello nazionale ancora abbastanza inedito. Da scoprire. O riscoprire, vista la vita intensa di questa donna anticonvenzionale e fuori dalla norma. Caterina è riuscita faticosamente a farsi strada in un mondo retto da uomini, appropriandosi per anni di una struttura storicamente maschile come il comando, in un’epoca in cui alle donne era stato sottratto il diritto di parola e, insieme a esso, la possibilità di accedere al discorso pubblico e al dibattito politico. È stata poi anche una scienziata, lasciandoci una raccolta di ricette di salute e bellezza, molto all'avanguardia per i suoi tempi.
Oggi, nella nostra società, cosa significa essere liberi e anticonformisti?
È più complicato che mai. Mi sembra che il discorso di Pasolini sia ancora attuale, quando nel 1973 individuava un pericolo oppressivo soprattutto nella nascente società dei consumi, capace di penetrare nell’inconscio e indirizzare scelte, sogni, bisogni, senza uso della forza e senza che la gente se ne accorga, più invasiva di qualsiasi imposizione fascista. Oggi i mass media, internet e i social esercitano un grande potere e sono in grado di manipolare la realtà in cui viviamo, fuori e dentro di noi, non permettendoci la comprensione di cosa è vero e cosa è falso e impedendoci di essere veramente noi stessi, perciò anche di essere liberi. Condizionamenti, pressioni, mode manovrate dal mercato determinano addirittura un conformismo dell’anticonformismo. Il Festival servirà a riflettere e approfondire questi temi.
Quali sono i prossimi eventi in programma?
Dopo il successo che ha avuto Roberto Mercadini, vi aspettiamo il 30 maggio sempre al Teatro Diego Fabbri alle ore 21 con una lezione – spettacolo inedita, pensata ad hoc per il Festival, dello storico dell’arte e divulgatore Jacopo Veneziani, “Anticonformiste all’opera. Quando l’arte sfida il pregiudizio”. Il giorno dopo, il 31 maggio alle ore 21 all’Ex ATR, un’altra romagnola doc, la poetessa Mariangela Gualtieri, reciterà il suo “Sermone al mio celeste pollaio”. Ma prima due appuntamenti a cui tengo molto. Sono quattro ritratti di autrici tra le più interessanti del panorama italiano, che si svolgeranno alla libreria Mega Mondadori alle ore 21: il 24 maggio ci sarà Azzurra Rinaldi, economista femminista e scrittrice, che, dopo il successo di “Le signore non parlano di soldi”, presenterà in prima nazionale il suo ultimo libro “Come chiedere l’aumento”, mentre il 28 maggio sarà la volta della forlivese Nicoletta Verna e del suo ultimo romanzo, già in vetta alle classifiche dei libri più venduti, “I giorni di Vetro”, ambientato a Castrocaro durante il Ventennio fascista.
Emanuele Bandini
giovedì 16 maggio 2024