Tre domande a Giovanni Petrillo
Giovanni Petrillo, classe 1983, è redattore presso ForlìToday, che fa parte del gruppo editoriale Citynews, dove si dedica a raccontare e approfondire i fatti quotidiani del territorio. Laureato in Fisica dell'Atmosfera e Meteorologia nel 2007, coltiva da sempre una grande passione per i fenomeni atmosferici e gli sport motoristici.
Come è nata la tua passione per il motorsport?
"Da bambino, ho ricordi vividi di quando i miei genitori, Salvatore e Gianna, mi portarono a Imola per vedere da vicino i bolidi di Formula 1 sfrecciare. Penso che fosse nel 1986, c'era Alessandro Nannini con la Minardi. Fu amore a prima vista. Ricordo quando mi comprarono le cuffie con il logo Ferrari da una bancarella, e conservo gelosamente le foto di quei momenti. Da lì in avanti questa passione l'ho coltivata al fianco di mio babbo. Tutti gli anni andavamo a vedere le qualifiche del Gp di San Marino. C'eravamo anche nel sabato del tragico weekend del 1994. Capimmo della tragedia di Roland Ratzenberger solo dalla radio, mentre rincasavamo. L'indomani, quando morì Ayrton Senna, piansi. Avevo 11 anni. Fu ed è ancora uno shock. Piansi di nuovo, ma questa volta di gioia, quando Michael Schumacher regalò il titolo Piloti alla Ferrari nel 2000. Amo anche le moto, sono adrenaliniche”.
Come si racconta un weekend di gara dall'autodromo?
“Faccio una premessa. Ho avuto la fortuna di trasformare la passione in lavoro. E non smetterò mai di ringraziare Sandra Strazzari, capo sala stampa del Misano World Circuit, per avermi dato la possibilità di seguire nel 2009 da vicino i test Superbike a Imola. Fu la mia prima volta in pista, da li in avanti ho cominciato a seguire gli appuntamenti romagnoli, anche della MotoGp. “Dall'altra parte”, dove si ha il privilegio di seguire le gare per lavoro, c'è un altro mondo. In sala stampa si lavora al fianco di giornalisti e radiocronisti del settore. Abitualmente con i colleghi che mi affiancano si fa un briefing su cosa si vuole offrire al lettore. Da una foto può nascere una notizia, ma anche viceversa, chiedendo un preciso scatto da accompagnare all'articolo. Tendenzialmente bisogna puntare su aspetti curiosi, ciò che non può vedere il pubblico, facendoli entrare nel paddock con l'immaginazione. Dalle conferenze stampa con i piloti c'è poi l'opportunità di dare una precisa interpretazione ed analisi di quel che è accaduto in pista”.
Qual è stato l’argomento che più ti ha coinvolto negli ultimi anni?
“In ForlìToday mi occupo di cronaca e senza alcun dubbio l'alluvione del maggio del 2023 è l'argomento che mi ha più coinvolto, anche emotivamente. Essendo laureato in Fisica dell'Atmosfera e Meteorologia pochi giorni prima dell'evento ero consapevole che avremmo dovuto affrontare giornate difficili, ma mai avrei immaginato uno scenario così apocalittico. In quei giorni abbiamo cercato di offrire un servizio di pubblica utilità. Da un lato offrire informazioni di prima necessità alla popolazione, dall'altro dar voce agli alluvionati e raccontare la grande macchina della solidarietà che si è accesa al coro di “Romagna Mia”. Poi non dimentico la pandemia da covid-19. E' stato un periodo tosto, ma che mi ha permesso di crescere tanto dal punto di vista professionale approfondendo temi che non avevo mai trattato”.
Emanuele Bandini
giovedì 7 novembre 2024