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Tre domande a Giordano Biserni

Tre domande a Giordano Biserni

Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore il 14 dicembre, introduce diversi cambiamenti per gli italiani. Il presidente dell’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, Giordano Biserni, esprime un giudizio ambiguo, sottolineando alcune lacune, pur riconoscendo il valore di altre novità.

Quali sono provvedimenti positivi di questa riforma?

Sicuramente l’introduzione di misure più severe, in particolare riguardo alla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. Per i recidivi alla guida in stato di ebbrezza, è previsto l’obbligo di avere un tasso alcolemico pari a zero, con l'installazione di dispositivi di blocco del motore a spese del sanzionato. Anche i controlli sugli stupefacenti saranno più rigorosi, con nuovi rilevatori e misure per contrastare l'abuso, ma persistono preoccupazioni sulla gestione delle tracce di droghe a lungo termine. Le sanzioni per l'uso del cellulare alla guida saranno più pesanti, con multe che passano da 165-660 euro a 250-1000 euro. In caso di recidiva nel biennio, la multa aumenta da 350 a 1400 euro, con la decurtazione di 10 punti dalla patente. Inoltre, l’uso del cellulare alla guida comporterà la sospensione della patente già alla prima violazione, con sanzioni che vanno da 15 giorni a 2 mesi e una multa di 250 euro. Un tema controverso riguarda la gestione della privacy, in particolare la possibilità di monitorare l'uso del cellulare alla guida tramite telecamere, una misura che non è ancora prevista. Le novità sui monopattini riguardano l’obbligo del casco, dell’assicurazione anche per quelli privati, e la dotazione di una targa identificativa.

Cosa non convince?

La questione dei misuratori di velocità è ambigua tra omologazione e approvazione, con il rischio di ricorsi frequenti e un uso eccessivo da parte di piccoli comuni. Sebbene la velocità sia una delle principali cause di incidenti, la riforma potrebbe ridurre l'efficacia di alcune misure, come il divieto di installare autovelox su strade urbane con limiti inferiori a 50 km/h. Ciò significa che nelle Zone 30 non si potranno usare. Inoltre, se ci sono più violazioni dello stesso limite su un breve tratto di strada, la sanzione verrà applicata una sola volta, con una maggiorazione di un terzo. La riforma rende più complesso creare nuove ZTL o aree pedonali e ciclabili, poiché sono previste limitazioni specifiche. Chi entra in una ZTL verrà sanzionato solo per l’ingresso singolo, senza penalizzazioni aggiuntive. La riforma, inoltre, presenta criticità legate alla necessità di decreti attuativi per una regolamentazione adeguata, suscitando preoccupazioni sulla loro tempestiva attuazione.

Quali sono le sue considerazioni finali sulla riforma?

Le considerazioni finali sulla riforma del codice della strada evidenziano un approccio ambivalente: sebbene alcune misure siano positive, persistono criticità, soprattutto sull’efficacia dei controlli. La carenza di personale nella Polizia Stradale (25%) e Locale (20%) rende difficile garantire un adeguato controllo. Senza sufficienti forze di polizia, le misure rischiano di non avere l’impatto desiderato. Inoltre, nonostante le morti di oltre 400 pedoni e 200 ciclisti dall’inizio dell’anno, il nuovo codice non dedica loro l'attenzione necessaria. 


Emanuele Bandini

venerdì 13 dicembre 2024

ARGOMENTI:     giordano biserni tre domande