Tre domande a Matteo Babini
Matteo Babini, classe 1999, è un imprenditore agricolo determinato a rivoluzionare il settore attraverso innovazione e sostenibilità. Diplomato all’Istituto Tecnico Agrario di Cesena, si dedica allo sviluppo di un modello agricolo avanzato, integrando tecnologie idroponiche e sistemi di vertical farming per rendere la produzione più efficiente e all’avanguardia. Nel maggio 2024 ha realizzato il suo primo impianto outdoor a Forlì, investendo un anno intero in test e ottimizzazioni per superare le criticità legate alle condizioni climatiche in serra e migliorare la struttura. La sua visione è chiara: combinare tecnologia e rispetto per l’ambiente per costruire un’agricoltura sostenibile, produttiva e orientata al futuro.
Cosa ti ha spinto a scegliere l'agricoltura idroponica e verticale rispetto ai metodi tradizionali?
“La persona che mi ha spinto a intraprendere questo percorso è stato mio padre, che nel 2017/18 mi parlò di un settore già molto sviluppato all’estero, in particolare nei Paesi Bassi, dove circa il 90% degli ortaggi viene coltivato con tecniche idroponiche. Credeva che fosse un'innovazione fondamentale per l'azienda, e io ho abbracciato questa visione, pur ritenendo essenziale un equilibrio tra tradizione e innovazione, dato che l’idroponica non è adatta a tutte le colture. La principale difficoltà nella realizzazione del progetto Air è stata la formazione, che ho dovuto affrontare in modo autodidattico. Quando mi sono diplomato nel 2018, l’idroponica non faceva ancora parte dei programmi scolastici, e il settore era ancora nelle mani di pochi pionieri. Un’altra criticità è stata l’elevata spesa iniziale necessaria per la realizzazione dell’impianto”.
Quali sono le colture che si prestano meglio al vostro sistema di vertical farm e quali risultati avete ottenuto finora?
“Il nostro sistema è particolarmente adatto alle piante a foglia, come la lattuga, ma consente anche la coltivazione di fragole, pomodori e altri ortaggi. Stiamo ottenendo risultati eccellenti e ci stiamo concentrando sull’ottimizzazione della produzione, con l’obiettivo di diventare i principali produttori della nostra zona, in particolare per piante gourmet e aromatiche. Molti consumatori sono ancora scettici riguardo ai nostri prodotti, poiché non vengono coltivati con metodi tradizionali. Tuttavia, chi li prova percepisce subito una qualità superiore, soprattutto in termini di durata e sapore. Per questo motivo, offriamo assaggi gratuiti, che spesso portano a un cambiamento nella percezione e alla fidelizzazione dei clienti”.
L’agricoltura idroponica e verticale può essere applicata su larga scala o è più adatta a realtà locali?
“L’agricoltura verticale è applicabile anche su larga scala, e in Italia esistono già realtà di grandi dimensioni che adottano questo approccio. Siamo impegnati nella ricerca e nello sviluppo di nuovi impianti, con l’obiettivo di espanderci rapidamente e consolidarci come una realtà solida nel settore. Il nostro impianto attuale è un progetto pilota, ma puntiamo a crescere e a diventare leader nella produzione di piante aromatiche. Inoltre, stiamo sperimentando sistemi di agricoltura indoor per garantire una produzione continua durante tutto l’anno, indipendentemente dalle condizioni stagionali”.
Emanuele Bandini
venerdì 4 aprile 2025