Bim Bum Bam
Sulayem e il resto del mondo F1
Tanto tuonò che piovve.
Anche nel deserto arabo di Jedda.
Insomma, hai un bel appassionarti alla lotta Ferrari per il campionato costruttori. Al voster semper voster non sembra poi tutta questa “libidine”. L’uomo della strada il Campionato del mondo Costruttori se lo fila come il brodo di cappone coi tortellini a ferragosto.
Una cosa mai vista.
No.
Non è questo il contendere della questione.
C’entra il “chi decide cosa” e il da farsi per il futuro. I contrasti, le lotte intestine, Guelfi e Ghibellini in F1 e il loro futuro.
E allora sì.
Allora ci si accorgerebbe della partita in atto. Dell’unica che veramente conti. Della politica, da sempre esistita anche nel mondo delle corse (ricordate un certo Balestre?) tanto odiata e distante dagli appassionati, ma che in fin dei conti decide ancora più di quanto non si creda.
Cose che tra un presidente della FIA arabo e un’organizzazione a trazione yankee, fa se non altro riflettere sulla gestione del Circus.
Tra un “decido io” e fatturati milionari e nuovi record di audience, la F1 è alla ricerca di nuovi equilibri?
Senz’altro.
Si possono trovare?
Difficile. Giocando una partita muro contro muro.
In FIA saltano direttori di gara e consiglieri.
Sulayem decide per tutti.
Bim Bum Bam.
Era una serie di cartoni di quando era bambino.
Ma sembrano tanto i fuochi d’artificio a Place de La Concorde in pieno giorno.
Senza acqua di rose.
E champagne da un podio.
Foto di Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
martedì 3 dicembre 2024