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Norris and Piastri Show

Doppietta McLaren nel GP di Cina di F1

Norris and Piastri Show

Abbiamo fatto il giro più veloce.

Il quarantunesimo della corsa. Ieri, la Ferrari ha vinto la prima gara sprint della sua storia. Poi arriva domenica e al voster semper vosterda subito pare chiaro che il Gp della Cina non preveda volate per vittorie di tappa alla Cipollini. Quando poi dopo tre settimane, i “Grandi Giri” ciclistici sono vinti da altri e differenti nomi.

Nota di cronaca.

Leclerc con un’ala anteriore praticamente collassata (in rettilineo strisciava per terra) è arrivato davanti a Hamilton, la cui strategia (appunto da giro veloce) non ha sortito effetto nell’ultima fase di gara, nel tentativo di recuperare terreno sulla Red Bull di Verstappen, presumibilmente in totale gestione gomma.

Appunto. Presumibilmente. Molto meno presumibile del fatto che invece Verstappen sopravanzasse a quattro tornate dal termine il Principe di Monaco in evidente difficoltà con la sua SF-25. Insomma, da perfetta addizione aritmetica (ancora matematica…ma purtroppo anche questa, nella vita serve) cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Così in un profondo anonimato da retrovie, in questa gara per la Ferrari non giunge nemmeno la medaglia di legno dal momento che neppure la logica di un’ala danneggiata in un contatto tra consanguinei al primo giro trova un nesso che giustifichi tutto ciò. Tranquilli. Una doppia squalifica a motori spenti e tutto risolto.

Ah già…

Il giro veloce.

Mi limito solo a rimembrare l’aforisma di un noto filosofo viennese del volante, pilota e manager, due volte iridato a Maranello nella seconda metà degli anni Settanta.

“Grande Kasino”.

Appunto.

Un casino da cui Antonelli sta ben alla larga andando nuovamente a punti nonostante la bandella persa da Leclerc danneggi il fondo della sua W16, mentre il compagno di squadra Russell è nuovamente a podio dopo la solida gara australiana, dietro la sempiterna coppia Papaya.

Ma abbiamo il giro più veloce.

Serendipity race.

Già.

“I Papaya Boys” (occhio, volutamente e dovutamente una sillaba in più. In Vaticano, gentilmente ringraziano per la dovuta e necessaria distinzione. Come a Woking del resto).

Quelli in fuga. Quelli che, quando “si è fatta una certa” decidono sia ora di andarsene abbandonando la comitiva. Anche senza freni come successo a Norris e via radio gli dicano che il suo pedale sinistro a ogni giro affonderà mezzo millimetro in più. Arrivi secondo e porti a casa diciotto punti. La McLaren realizza la sua prima doppietta, dopo quella mancata di Melbourne e Oscar Piastri ottiene la sua prima vera vittoria (terza in carriera) da assoluto e incontrastato dominatore, dopo una pole sontuosa conquistata al sabato. Ciò che l’attuale logica della corse racconti in maniera chiara e lapalissiana. Il miglior rendimento vettura nell’arco dell’intera corsa (vedi consumo gomme) è la chiave per raggiungere la vittoria a ogni Gp.

Scontato?

Certo.

Ma a quanto pare questo assioma delle corse, oggi in McLaren riesce come a nessun altro. L’unica possibile svolta da un punto di vista squisitamente tecnico, può venire solo da Barcellona e l’introduzione prevista da regolamento delle nuove ali. Perché il resto della storia rimanda inequivocabilmente al “Bruce and Danny Show” di fine anni ’60 in America, con McLaren che in Can Am incassava dollari e vittorie da dominatrice incontrastata. 42 vittorie e cinque titoli in cinque anni. Pure Elvis “The Pelvis”in quegli anni, guidava una McLaren in pista. A corollario di quegli italiani che da Andrea Stella in giù a Woking  lavorano e vincono, come nei giorni di Ascanelli al fianco di Senna. Si chiamano Pino Pesce, Dario Scarfò, Luca Crosetta, Leonardo Palma, Luigi De Martino, Francesco De Cola, Jakob Mercanti, Lorenzo Mosconi, Francesco Vincenzo Amoruso, Davide Marchiani, Carlo Boldetti, Giuseppe Tronci, Cesare Certosini, Filippo Sapia,Francesco Bottone, Francesco De Leonardis,Francesco Vinattieri, Stefano Bortesi, Giuseppe Marciante.

Manciate di italiani, oggi in McLaren.

Fautori del “Norris and Piastri Show”.

 

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

domenica 23 marzo 2025

ARGOMENTI:     f1 formula1 motorsport