Ferrari SF-23
A casa Ferrari
IL miracolo della provincia.
La vera natura del miracolo tecnologico italiano insito nella Motor Valley.
Potremmo racchiudere in questa semplice espressione quanto abbia raccontato la recente presentazione Ferrari della SF-23 sul circuito di Fiorano. L’ultima monoposto di Formula 1 uscita dal reparto corse del Cavallino. Un miracolo che da 76 anni si ripete uguale a se stesso nella sua autenticità più vera di voci, colori e suoni
Nonostante un biennio pandemico sembrasse esser stato capace di zittirlo per sempre. Una pista e una monoposto. Rossa. Vera. Niente di minimamente paragonabile a quanto si sia assistito fino a questo momento, tra presentazioni fittizie e pailletes per gli astanti, come si trattasse di un lussuoso Circo Barnum virtuale per pochi eletti. No. Per la gente assiepata lungo lo storico ponte di Via Abetone, o come per i più fortunati sostenitori del Cavallino, raccolti in una tribuna all’esterno dell’ultima curva dell’impianto fioranese la storia è stata diversa. Molto diversa. Una piccola goccia dell’italica marea Rossa da Gran Premio fin dentro al cuore della propria passione. Quella marea di cui faceva parte anche il nostro Fabio Casadei presente all’evento.
“Sveglia all’alba. Gli accrediti per accedere alla tribuna da 500 persone richiedevano la nostra presenza in loco già alle 7.30. Sapevamo dove fosse ma il percorso per accedervi ci è stato svelato solo il mattino stesso. Immagino per questioni di ordine logistico e organizzativo. Una volta entrati, ci hanno fatto sapere immediatamente che saremmo stati parte attiva di uno spettacolo che sarebbe andato in onda in mondovisione. Una coreografia per pannelli che prevedeva un grande cuore Rosso su sfondo giallo. Prove modello villaggio vacanza ma con un’emozione e una carica indescrivibile. Poi quando hanno iniziato a dirci che sarebbero arrivati i piloti…Ci hanno detto che sarebbero arrivati ma né il come, né il quando. In compenso il violinista che in apertura dell’evento avrebbe dovuto suonare l’inno di Mameli era emozionato quanto noi. Poi, quando è partita la cerimonia con il countdown ci è sembrato di essere catapultati improvvisamente in un’altra dimensione. Avevo il telefono in tasca che mi vibrava ogni tre secondi per quanta gente ci stesse seguendo in tv. Ti vedo, sei in televisione. Tutti messaggi così, uno dietro l’altro, come poi ho potuto constatare di persona al termine della cerimonia. Altro colpo di teatro e subito dopo mi sono ritrovato a un metro da Sainz e Leclerc. Carichi, affiatati. Quasi avessero catalizzato in sé tutta l’energia emotiva di quel felice momento. Entrambi sembravano avere la consapevolezza di giocarsi in questa stagione in Ferrari le loro carte migliori partendo alla pari. Si respirava davvero una certa fiducia generale. A Maranello sembra che abbiano la consapevolezza di aver risolto quei problemi tecnici legati soprattutto all’affidabilità che hanno attanagliato la Ferrari nella scorsa stagione. Chiamala intuizione o sensazione,ma è tutto sotto al cofano della nuova SF-23. Chiaramente la pista sarà un giudice inappellabile, molto più obbiettivo di quanto le nostre sensazioni del momento possano obbiettivamente decretare.”
L’Italia s’è desta. Dietro a un violino solista col suo inno.
In un paese di meravigliose eccezioni la Ferrari non è stata da meno, presentando agli occhi del mondo con l’abbraccio della propria gente l’ultimo frutto da corsa del proprio passionale lavoro.
Una vera famiglia.
A casa propria.
A casa loro.
A casa Ferrari.
Foto dall'inviato Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
mercoledì 15 febbraio 2023