Una Ferrari vincente a Le Mans
Non è vero ma ci credo.
Non è vero ma ci credo.
Ecco a cosa potrebbe assomigliare questa edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans. Il tripudio dell’ignoto per una fede apparentemente donata agli sprovveduti o a privi d’intelletto.
E invece.
Invece l’atto di fede in uno sgangherato paese come il nostro andrebbe sempre compiuto. Anche (o forse, soprattutto) nel riconoscere il mito nella sua più autentica espressione. Dovrebbe essere un concetto sufficiente a permeare la nostra società di valori, invece che disvalori. Quando le unicità sono in grado di esser d’esempio agli altri non solo a parole, ma nei gesti concreti, le azioni compiono. In questa Le Mans non è mancato nulla. Un tempo incerto e imprevedibile, al punto di allagare metà della pista e lasciare completamente asciutto il resto del circuito. Un ritmo di gara in cui, nelle prime tre ore si è avuta maggiormente l’impressione di assistere a un Gran Premio di Formula 1 che a una 24 ore.
La 499P numero 51 con Alessandro Pier Guidi in abitacolo accumula fino a un minuto di vantaggio sulla Toyota perdendo tutto in un accecante testacoda notturno scaturito dai fari di una Porsche Gt. Poco dopo Fuoco sulla 50 che finisce col radiatore dell’Ers bucato. 6 giri di distacco. Eppure. Eppure quando tutto appare compromesso comincia la storia di un’edizione sublimemente epica. Una mattina passata a inseguire la Toyota. “Ale” chiude il gap, Giovinazzi lo amplifica. Un minuto di vantaggio di nuovo. Nuovamente perso ai box quando il motore dopo il rifornimento non ne vuol sapere di ripartire ma nessuno molla niente. “Ale uno di noi”. Il grido permanente ed effettivo di un fazione endurance all’interno del popolo ferrarista. Il pilota della porta accanto, in grado insieme a Giovinazzi e Calado di rendere un sogno non semplice realtà ma autentico trionfo. Il podio, le lacrime. La Toyota battuta dopo un lustro consecutivo di vittorie. Coletta che col suo coraggio ha reso un’utopia da corsa la vittoria più bella di questa Ferrari bistrattata nel Circus. Cinquant’anni dopo l’ultima apparizione del Cavallino nella categoria assoluta della Sarthe.
Non chiedetemi se sono felice.
Piuttosto invece, chiedetemi e chiedetevi , dove foste e cosa stavate facendo in questo undici giugno 2023 alle quattro del pomeriggio.
Perché forse da oggi, la storia delle corse è cambiata per sempre.
Vedendo una Rossa per la decima volta nella classifica assoluta.
Tornare a vincere a Le Mans.
Foto di Pino Colacicco
Emiliano Tozzi
domenica 11 giugno 2023