Tra Wec e F1
Confronti. Ne facciamo sempre da sempre.
Così non può non saltarmi all’occhio che, per un mondiale di F1 col mercato piloti più “statico” di sempre (Notato? Non un solo cambio di sedile dal 2023, e per il 2025 con Hamilton in Ferrari probabilmente abbiamo abbondantemente già dato…), il Wec, più comunemente noto come mondiale Endurance vive una nuova e autentica “Golden Age”. Come nemmeno Porsche e Ferrari facevano intravedere a Le Mans nei lontani anni ’70.
Macchine, marchi coinvolti in perfetta sovrabbondanza. E in perfetta antitesi a quanto la F1 dichiari allontanando dalla sua tavola, ogni possibile nuovo commensale (vedi Andretti e affini).
Insomma.
Tutto da una parte e (forse) niente dall’altra?
Chi può dirlo.
Certo, che per un calendario di F1 con 24 appuntamenti (record, l’ennesimo per la categoria) in stagione, il Wec contrappone numericamente un campionato di 8 prove, con la perla assoluta di Le Mans a metà giugno. Esattamente un terzo rispetto a quanto il Circus abbia disposto in questo 2024. Ciononostante ben quattro prove di quest’ultimo sono concomitanti col mondo delle gare di durata. Oltre all’appuntamento di apertura in Qatar coincideranno in calendario il 21 aprile la 6h di Imola col Gp della Cina, il primo settembre la 6h delle Americhe col Gp d’Italia e il 15 settembre la 6h del Fuji col Gp dell’Azerbaigian. Senza contare che la 8h del Bahrein, appuntamento conclusivo della stagione Wec, sarà concomitante al weekend del Gran Premio del Brasile, chiudendo il campionato il giorno della sprint race sul circuito d’Interlagos.
Certo, non saranno un favore agli appassionati queste dissonanti concomitanze.
Eppure, prenderne atto, aiuterà a capire che anche il mondo del motorsport sta cambiando pelle.
Per l’ennesima volta.
In questo nuovo millennio.
Foto di Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
martedì 27 febbraio 2024