F1-2023
Ritratto di pilota (parte 1)
Un nuovo campionato di F1 è alle porte. Tra mille analisi, usura gomma e possibili ipotesi tecniche di competitività sulle nuove monoposto ai nastri di partenza di questa stagione, passano quasi in secondo piano loro. Coloro che dovrebbero essere invece i reali protagonisti di questo anno mondiale.
I piloti.
Viene perciò posto alla vostra attenzione una breve disamina su quale aurea competitiva possa eventualmente attendere i nostri eroi. Tra aspettative di affermazione e concitate rese dei conti.
20 possibili ritratti per 20 destini. Per un 2023 del Circus ancora tutto da scrive.
Max Vesrtappen(“The Cannibal”): Poca immaginazione. Poco senso dell’umorismo. Poca voglia di ridere. Poco di tutto. Tranne le volte in cui Supermax più che certamente certificherà anche questo 2023, se non con un ragguardevole numero di vittorie certamente con un elevato collezione di podi. Poche storie. Cannibale senza essere Mercx in bicicletta. È l’uomo da battere nuovamente. Senza se e senza ma.
Sergio Perez(“Emiliano dice tutto Gringo…”): Correre a fianco del bicampione del mondo in carica che ha il coltello dalla parte del manico in seno alla Red Bull. Non è la sorte del maggiordomo Bottas in Mercedes ma sperare in qualcosa in più di qualche vittoria in stagione resta il sogno utopico del pilota messicano. Emiliano dice tutto Gringo. Anche per Sergio al fianco di Max.
Charles Leclerc (Tra Alesi e Schumacher): Chi l’avrebbe mai detto che 5 anni più tardi ci saremmo trovati a questo punto… Un cul-de-sac francese ( alias Vasseur) che sa tanto di bivio senza ritorno nella carriera del pilota monegasco. A Vettel dopo un lustro non furono risparmiate critiche e contumelie ( da terzo pilota più vincente nella storia Ferrari per Gp vinti in F1). Nel bene e nel male volenti o nolenti è il turno di Carletto al bivio della storia. In caso di fallimento Leclerc ha molto da perdere da questa stagione. Tra Alesi e Schumacher destini opposti per un medesimo amore. Ora tocca al Predestinato ( che deve vincere) di Monaco dire presente. E non è certamente a sua maestà Alberto…a doverlo fare.
Carlos Sainz (Matador con cervello): Appurato che Madrid non corra veloce quanto Montecarlo, sul resto il pilota spagnolo di casa Ferrari ha messo insieme un conclamata solidità e lucidità nella lettura della corsa che tante volte avrebbe fatto comodo anche all’altra metà del box del Cavallino. Matador con cervello. Se la Ferrari non dovesse essere la vettura dominante che ci si aspetta la sua concretezza diverrà una risorsa fondamentale da cui attingere.
Fernando Alonso (l’ultimo Higlander): Ne rimarrà soltanto uno. In tutta onestà a 42 anni, il prode Fernando le sta davvero provando tutte nell’essere una variabile spazio temporale senza precedenti alogritmici, per una F1 che destina al bidone del dimenticatoio un pilota come il trentenne Ricciardo. Un nonnetto terribile, con addosso tutta la voglia del mondo di dimostrare (se mai ce ne fosse bisogno ancora una volta) il proprio talento, ai limiti del più risoluto egoismo. Ne rimarrà soltanto uno. Ma la Scozia stavolta c’entra davvero nulla. Epico.
Lance Stroll (anche i ricchi piangono): “Super talentuoso. Può diventare campione del mondo”. Parole e musica del compagno di squadra Fernando Alonso (sempre lui). Io invece pensavo un’altra cosa sola. Anche i ricchi piangono. Fratture a parte.
Continua…
Foto Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
lunedì 27 febbraio 2023