Ferrari-Lamborghini
Anatomia di un confronto
Proprio così. Come in un improbabile duello tra una Countach e una Mondial 8 nel film “Lamborghini (l’uomo dietro la leggenda)”.
Talmente improbabile, al punto di essere uno dei possibili motivi d’interesse del prossimo mondiale Wec in ottica 2024. Perché, se la F1 continua a dimostrarsi un’enclave sempre più esclusiva e glamour, quello che fu il mondiale di durata sembra destinato ad assumere i contorni della nuova terra promessa del motorsport. Attirando a sé piloti e costruttori come un’indefessa sirena incantatrice. Verso Le Mans e il suo mito inossidabile. Nei fatti, ciò che si prospetta nelle future edizioni del campionato endurance è un coinvolgimento da parte delle case automobilistiche senza precedenti nella storia di queste tipologie di corse, dove scrutare l’italico idioma con iconica certezza diventa pratica pressoché obbligatoria, insieme a quel duello dicevamo, così cinematograficamente improbabile. La possibile porta aperta del confronto tra due dei marchi più prestigiosi (se non i “più” in senso assoluto) della nostra Motor Valley.
Dopo Ferrari e la sua 499P (non dimentichiamo, proprio in questa stagione di ritorno nuovamente vincente a Le Mans nell’edizione del centenario, dopo 58 anni), l’anno prossimo anche il Toro di S. Agata farà la sua apparizione nel Wec col modello Sc-63, determinando la costruzione della propria biposto in base al regolamento tecnico “Lmdh”, a differenza di Maranello che ha scelto di progettare la propria vettura su specifica “Lmh”. L’assenza di una “d”a spiegazione di una profonda diversità costruttiva, che di fondo, avviene attraverso un differente approccio alla categoria.
Vediamo quale.
Al termine della stagione 2022, le due sponde dell’Atlantico hanno finito per unirsi in un unico regolamento tecnico, dando la possibilità (sulla carta) a un qualsiasi costruttore di poter correre con la medesima vettura, tantonel campionato americano quanto nelle gare valevoli per il titolo mondiale, a monte di specifiche regolamentari create congiuntamente dall' “International Motor Sports Association” (Imsa) e dall' “Automobile Club de l’Ouest”(Aco). Entrambi posti all’interno del contesto internazionale gestito della Fia.
La Lamborghini Sc-63 è una vettura costruita su base regolamentare Lmdh (Le Mans Daytona Hybrid) redatto dall’Imsa. Si tratta di una biposto in cui è prevista obbligatoriamente una configurazione ibrida e l’uso in fase di allestimento, di componenti utilizzabili esclusivamente tra quelli indicati dalla stessa Imsa. Il telaio può essere scelto tra 4 possibili fornitori (Dallara, Ligier, Oreca e Multimatic), mentre la parte ibrida è fornita dalla sola Bosch su pacco batterie Williams (si, quella della F1) , come per la trasmissione,realizzata in via altrettanto esclusiva dall’inglese Xtrac. Unica possibile variabile sul tema riguarda l’unità termica, sia per cilindrata che tipologia dell’unità motrice, come del resto per le linee di carrozzeria della vettura stessa.
La Ferrari 499P è stata invece costruita su base regolamentare Lmh (Le Mans Hypercar) redatta dalla Fia-Aco.In pratica una vettura che segua queste specifiche tecniche può essere la versione da gara di un auto stradale già esistente, oppure essere un prototipo disegnato appositamente per correre nella categoria, con la libertà lasciata al costruttore di utilizzare o meno la propulsione ibrida.
In entrambi i casi, la potenza dell’unita propulsiva non può superare i 680 cavalli (a parte possibili intereventi del Balance of Performance, il famigerato “Bop”).
Differenze?
Un regolamento Lmdh offre indubbi vantaggi economici (il costo di ogni singola vettura dovrebbe rientrare entro il milione di euro), ma anche limiti sul possibile sviluppo tecnico in divenire, considerando l’elevato numero di parti comuni con altri costruttori (Per Lamborghini, rimanendo in ambito Wec trattasi di Porsche, Bmw, Alpine e Cadillac). Una scelta di campo opposta a quella compiuta dalla Ferrari con la sua 499P, la cui base Lmh permette in prospettiva una maggior evoluzione tecnica del proprio biposto, a fronte di costi iniziali sia di progetto che realizzativi certamente più elevati.
Scelte di campo.
Anatomie del confronto che verrà nel Wec, tra Toro e Cavallino.
Senza dimenticare l’Isotta Fraschini (Lmh) di Michelotto e soci, per un’Italia alla ricerca del proprio spazio.
Nel mondo delle gare di durata.
Foto Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
mercoledì 6 dicembre 2023